L’antipasto della 7° giornata, previsto domani alle 20.45, offre un menù totalmente veneto: Hellas Verona-Venezia è già un crocevia non di poco momento per la sfida salvezza. Le due città del romanticismo per eccellenza, con l’ex Zanetti ad accogliere Busio e compagni, giungono ad un derby che mancava da due anni con difficoltà per lo più legate alla difesa: se gli Scaligeri sono la 3° peggior difesa del campionato con 11 reti subite, i lagunari pagano le proprie incertezze sui calci piazzati da cui hanno subito ben 6 reti (vedasi Pisilli che prima di segnare il definitivo 2-1 fan ben tre volte le prove tecniche colpendo altrettante volte di testa da calcio d’angolo). Dato, quello sui gol subiti da palla inattiva, dove per altro compaiono sorprendentemente top come Lazio (5), Inter ed Atalanta (4).

Il carico da novanta lo si aggiunge se si considera che Hellas e Venezia sono nella top 3 delle squadre che hanno subito più gol nel 1° tempo (rispettivamente 7 e 6), quasi a sottolineare un problema legato all’approccio iniziale delle partite, dove tuttavia è stato più che positivo per il Venezia all’Olimpico, caduto – perché è l’eccezione che fa la regola – solo nel secondo tempo.

Se le difese lasciano a desiderare, bene invece si presentano gli attacchi: negli ultimi due match sono 4 e 3 i gol segnati rispettivamente per Hellas e Venezia, quest’ultimo aggrappato emotivamente e tecnicamente al proprio capitano, Joel “el doge” Pohjanpalo. Se il 30enne finlandese trovasse la rete anche nel derby, eguaglierebbe l’unico giocatore del Venezia ad aver segnato per tre presenze di fila in Serie A, nonché un’ icona lagunare come Filippo Maniero.

In casa gialloblù rientra invece all’infortunio il jolly di centrocampo Duda; per l’Hellas fino ad ora c’è stata una stagione con e senza di lui: con lo slovacco in campo (4 partite) 2 vittore ed una media punti di 1.5, senza di lui solo sconfitte. Vedremo se sarà determinante in tal senso anche domani sera.