Cresce l’attesa e la curiosità di sapere con quale formazione l’Italia affronterà la Croazia in questa partita dai risvolti anche drammatici.

Spalletti dovrà capire come bloccare il triangolo di centrocampo croato, formato da Brozovic, Kovacic e Modric che sicuramente ha fatto meglio di noi contro la Spagna nonostante la sconfitta per tre a zero. I possessi croati, infatti, sono stati più prolungati, così come maggiori sono stati i loro passaggi nell’ultimo terzo di campo, frutto di un fraseggio più corto e di una maggiore capacità di attaccare la profondità. L’Italia non dovrà solo inibire le fonti di gioco avversarie, ma cercare a sua volta delle strategie offensive efficaci: serviranno quindi aggressività e qualità tecniche in mezzo al campo ma anche grande dinamismo nelle due fasi di gioco sulle fasce.

Decisiva sarà la scelta di Spalletti di come presidiare, ad esempio, la fascia destra, zona in cui la Croazia potrà contare su un ritrovato Perišić che contro l’Albania è arrivato spesso al cross. Perché non piazzare su quella corsia El Shaarawy, come fece De Rossi per bloccare Theo Hernández? In questo modo l’ex interista dovrebbe preoccuparsi anche di difendere, che non è propriamente nelle sue corde. Nel 4231 alle spalle del romanista potrebbe giocare Darmian che garantirebbe in ogni modo un’adeguata protezione.

Importante sarà anche la scelta del trequartista. A mio avviso Raspadori potrebbe sia disturbare Brozović nella prima costruzione croata, sia orbitare intorno a Scamacca evitandogli quella solitudine di cui ha sofferto contro la Spagna.

Servono scelte coraggiose che diano fiducia al gruppo e che facciano capire a tutti che scenderemo in campo per vincere e non per speculare sul pareggio.