In vista di Bologna-Juve, abbiamo preparato per gli amici di JuventusNews24.com 5 riflessioni sulla partita del Dall’Ara, con Adriano Bacconi pronto a rispondere.
1 – Cosa c’è di Thiago nella Juve e nel Bologna di oggi? Nella Juventus di Tudor si nota ancora l’incapacità di imprimere un ritmo alla partita, con al contrario la tendenza di adeguarsi all’avversario: i valori di velocità media, considerando la Juve in possesso e in non possesso, sono ancora in linea con quelli della parte finale della gestione Motta, con annessa difficoltà a trovare la verticalità tramite la circolazione.
| TUDOR | MOTTA (ULTIME 5) | |
| Velocità media transizioni d’attacco (km/h) | 21,7 | 22,8 |
| Indice di verticalità | 2,6 | 2,5 |
| Velocità media in possesso (km/h) | 7,6 | 6,9 |
| Velocità media in non possesso (km/h) | 8,2 | 8 |
Il Bologna di Italiano invece ha sicuramente usufruito delle ottime basi costruite da Thiago Motta: i giocatori sono sempre in grado di riconoscere gli spazi e di riempirli nei tempi e nei modi corretti. Vi ricordate come Zirkzee veniva fuori per far entrare i trequartisti o a volte anche Calafiori e Posch? Ecco, guardate questo gol di Ndoye contro il Napoli, in cui si nota la capacità di Odgaard di interscambiarsi con lo svizzero e riconoscere quello spazio come cruciale.
2 – Quale assenza pesa di più tra Yildiz e Ndoye? Abbiamo provato a pesare l’apporto dei due grandi assenti nel big match di domenica valutando in primis il loro contributo numerico in un semplice confronto numerico.
| YILDIZ | NDOYE | |
| CONTRIBUZIONI AL GOL | 8 | 11 |
| PALLONI GIOCATI/90’ | 60 | 50 |
| OCCASIONI CREATE/90’ | 1,9 | 1,1 |
| DRIBBLING RIUSCITI | 56% | 43% |
| RECUPERI ULTIMO TERZO/90’ | 0,6 | 0,4 |
Gli aspetti interessanti sono i seguenti:
- Yildiz è un riferimento primario nello sviluppo della manovra, come si vede dall’alto numero di palloni giocati e dal numero di occasioni in cui mette in condizione un compagno di concludere a rete;
- il bianconero sfrutta le sue qualità tecniche anche nell’uno contro uno, sempre efficace;
- Ndoye risulta più concreto da un punto di vista di tabellino, avendo già raggiunto quota 8 gol in Serie A;
- il dato che può sorprendere è quello dei recuperi nel terzo offensivo, dove Yildiz è leggermente superiore nonostante il Bologna sia una squadra che punta alla riconquista del pallone sulla prima costruzione avversaria.
In secondo luogo, abbiamo provato a pesare ulteriormente il loro contributo in percentuale sul totale di squadra per singola voce di riferimento. Per la capacità di incidere sia in possesso che in non possesso, la mancanza di Yildiz sembra essere più determinante per la Juve rispetto a quella di Ndoye per il Bologna, che è una squadra che ha più alternative e soluzioni.
| YILDIZ | NDOYE | |
| CONTRIBUZIONI AL GOL | 10% | 12% |
| PALLONI GIOCATI/90’ | 6% | 5% |
| OCCASIONI CREATE/90’ | 14% | 7% |
| DRIBBLING RIUSCITI | 19% | 18% |
| RECUPERI ULTIMO TERZO/90’ | 13% | 6% |
3 – Com’è stata la gara d’andata? Per analizzare la partita di andata, partiamo dall’analisi della pericolosità, disponibile solo su IMCOACH, delle due squadre lungo i 90’.

Come si evince dal grafico, il Bologna è stato bravo a imprimere il suo ritmo alla gara già nei primi minuti, costringendo la Juve nella propria metà campo. Il dato più interessante della gara sta nella velocità delle due squadre in possesso: mentre il Bologna ha registrato una velocità media di 7,9 km/h quando in possesso del pallone, la Juventus ha fatto registrare una velocità media di 5,3 km/h, denotando una grande difficoltà nella manovra, risultando quindi prevedibile per gli avversari. I bianconeri hanno cambiato passo solo negli ultimi 20’, dopo il gol del provvisorio 1-2 di Koopmeiners, arrivato oltretutto nell’ultimo momento di pericolosità superiore da parte dei rossoblù, che hanno giocato una partita “a ondate”, al contrario della regolarità della Juventus, altro elemento che riporta ai mesi di Motta caratterizzati da una squadra diligente ma piatta, sempre alla ricerca dell’esecuzione del compitino.
4 – L’involuzione di Cambiaso. Il giocatore che sembra più involuto rispetto alla prima parte di stagione è Andrea Cambiaso: dopo l’infortunio e le voci di mercato di gennaio, il giocatore capace di trascinare la Juventus nel periodo autunnale si è pian piano eclissato. Meno intraprendente, più impreciso, meno attento in difesa: un calo che sembra più mentale che fisico, certificato dai numeri della tabella sottostante.
| 1-14°g | 15-34°g | |
| Media cross | 1,7 | 1,8 |
| % Cross riusciti | 33 | 13 |
| Media occasioni create | 1,5 | 1,2 |
| Dribbling tentati | 2,1 | 1,8 |
| Media dribbling subiti | 0,6 | 0,9 |
Un elemento sempre centrale nella manovra della squadra, ma non più colui che alza il baricentro della sua squadra: anche nella heatmap dei dribbling tentati stagionali, divisi fra le prime 14 giornate e le successive 20, si nota il calo di iniziativa individuale da parte del terzino bianconero.


5 – Perché sono due squadre propense al pareggio? I tanti pareggi della prima parte di stagione sono da imputare probabilmente alla ricerca dell’equilibrio sia per la Juve che per il Bologna. Motta e Italiano hanno lavorato per imprimere alle nuove squadre i loro concetti, e questa ricerca ha portato alla necessità di salvaguardare il risultato immediato per non intaccare l’aspetto psicologico. Ciò ha portato ad una minore variabilità di risultati, data dall’assimilazione ancora parziale dei principi di gioco e da un lavoro mentale non ultimato. Se per Italiano il processo ha avuto poi un’evoluzione, con il Bologna che ha assunto i principi desiderati dal tecnico ex Fiorentina, dall’altro lato lo stesso non si può dire per la Juventus di Motta, involuta dentro sé stessa e le sue incertezze.

