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    Verso Roma – Cagliari: l’altro pezzo del cuore di Ranieri

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    Domenica, in un’insolita sfida delle 16 causa maratona di Roma, si sfidano i giallorossi e il Cagliari di Nicola, alle prese con un’asfissiante rincorsa salvezza. L’ex di giornata siede proprio in panchina: Ranieri ha allenato il Cagliari tra il 1988/89 e il 1990/91 con una doppia promozione dalla C1 alla Serie A, e tra il gennaio 2023 e maggio 2024. I rossoblù sono insieme al Lecce le uniche due squadre a non aver ancora vinto contro le prime 10: 5 pari e 10 sconfitte nei 15 match giocati dai sardi. Solo Spalletti (59%) ha vinto in percentuale più partite da allenatore della Roma rispetto a Claudio Ranieri (57%: 51 successi in 89 partite) nella storia della Serie A.

    La Lupa ha arrestato la sua corsa in Europa League, schiantandosi contro l’espulsione di Hummels e la forza inarrestabile dei fratelli Williams. Le ripercussioni psicologiche, soprattutto dopo un periodo di grande forma psico-fisica, saranno di fondamentale lettura. La prestazione di Bilbao è stata comunque buona in entrambe le fasi nonostante l’inferiorità numerica: un segnale di gioco alternativo, soprattutto nel periodo finale della stagione, può essere proprio la palla lunga sul centravanti (in quel caso Shomurodov) in profondità, per arrivare prima possibile verso la porta avversaria. Conosciamo i limiti del Cagliari in tal senso, con la coppia centrale molto abile in marcatura ma altrettanto macchinosa in campo aperto, per cui attenzione a questa soluzione soprattutto se le gambe non dovessero girare a pieno dopo il grande sforzo in terra iberica. In ogni caso la squadra di Ranieri ha un’identità chiara: calcio fatto di interscambi di posizione sin dalla costruzione (Hummels spesso affianca Konè, portando via l’attaccante, e lascia abbassare Paredes nel terzo difensivo) ma anche in rifinitura con gli uomini laterali e offensivi. Un calcio diretto, verticale e intenso, fatto però anche di pause soprattutto in non possesso, dove viene alternata pressione alta ad attesa in blocco basso.

    ROMA CON RANIERI POS.
    GOL SEGNATI 29
    MEDIA XG CONCESSI 0,9
    POSSESSO MEDIO 53%
    MEDIA RECUPERI ALTI 3,3 13°

    In tal senso il giocatore che più di tutti ha beneficiato della ritrovata fiducia dei giallorossi è Soulè, titolare in A da oltre un mese e con splendidi risultati eccezion fatta per la sfida contro il Como. L’ex Juve sta esplorando tutto il rettangolo di gioco: trequartista di destra e di sinistra nel 3-4-2-1, seconda punta nel 3-5-2, addirittura quinto nel 3-4-2-1 o nel 3-5-2, allargando così i suoi confini sia difensivi che offensivi. Chiaramente vicino alla porta può innescare maggiormente la sua qualità soprattutto nello stretto, mentre da quinto ancora fa fatica a staccarsi dall’avversario e partire coi tempi giusti per avere spazi sulla corsia; molto spesso infatti si ritrova già a ridosso della linea degli attaccanti, con il terzino avversario già pronto in marcatura (vedi vs Como). La sua evoluzione passa anche da qui.

    La mappa di disponibilità al passaggio vs Empoli ci dice molto della sua capacità di venire sia dentro al campo che di smarcarsi sulla corsia, combinando con il quinto di parte; funzione molto simile a quella che aveva lo scorso anno al Frosinone, di cui era centro di gravità e tutto passava dai suoi piedi, responsabilizzandolo molto. Il 53% della sua disponibilità al passaggio l’ha fatta registrare proprio nell’asse centrale, un numero enorme soprattutto con una squadra che serra molto le linee come l’Empoli.

    LE ULTIME 4 DI SOULE’  
    DA TITOLARE 4
    GOL 2
    ASSIST 1
    MEDIA OCCASIONI CREATE 3,4
    MEDIA DRIBBLING TENTATI 3,7

    Come il Cagliari può far male alla Roma? La squadra di Nicola è una squadra molto fisica e aggressiva, che fa dello scontro fisico uno dei suoi punti di forza: alzare l’intensità atletica del match può essere una chiave per sfruttare le fatiche di coppa dei romani ma anche puntare sui duelli, sull’1 contro 1, dove i sardi possono dire la loro. Attenzione anche ai risvolti tattici: le marcature preventive vengono fatte in maniera ottima dai 3 centrali dei padroni di casa, ma lo spazio che può crearsi alle spalle di Saelemaekers quando il belga viene sù e forzare la pressione soprattutto quando la palla è in possesso di Mancini, bloccando Paredes con una marcatura a uomo, possono essere delle chiavi per fare male nel primo caso in ripartenza e nel secondo per mettere in risalto alcune criticità nella gestione del pallone.

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