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    Verso Juventus – Verona: Kolo Muani e Vlahovic insieme?

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    La Juventus si presenta al posticipo del lunedì dopo aver mancato la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, ai rigori contro il sorprendente Empoli di D’Aversa imbottito di giovani. Bianconeri chiamati alla riscossa e chiamati a dare delle risposte, con la coppia Kolo Muani-Vlahovic che non ha convinto a pieno. Da una parte la Juventus è la squadra che ha subito meno gol su azione (12) in questo campionato, dall’altra il Verona è quella che ha concesso più reti su azione (44). Vlahovic ha realizzato 6 gol agli scaligeri in carriera, solo contro il Cagliari ha segnato più reti (8). Il serbo potrebbe diventare il terzo giocatore straniero della Juve ad andare in doppia cifra di reti in tre stagioni di fila in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria, dopo Cristiano Ronaldo (tre tra il 2018/19 e il 2020/21) e Dybala (tre tra il 2015/16 e il 2017/18). Tra i giocatori dell’attuale rosa della squadra di Zanetti nessuno ha mai segnato contro la Juventus; l’ultimo a trovare il gol all’Allianz Stadium in campionato è stato Favilli il 25 ottobre 2020.

    La squadra di Thiago Motta ha mostrato poco mordente e consapevolezza, elementi che potrebbero essere ritrovati da Thuram, uno dei più positivi nell’ultimo periodo. Il figlio di Lilian è un elemento di discontinuità rispetto agli altri centrocampisti della Juve: non eccelle per qualità, è vero, però è un giocatore in grado di spostare in avanti il baricentro della squadra grazie alle sue conduzioni che, se con lo spazio giusto, spesso lo portano anche al limite dell’area di rigore avversaria. E’ chiaro che per avere questo spazio bisogna invogliare gli avversari ad aggredirti in avanti, cosa che alla Juve riesce, però non basta per risalire il campo o per essere qualitativi nell’ultimo terzo di campo, fattore che quest’anno alla Juve sembra mancare anche perché gli altri interpreti bianconeri non sono registi o rifinitori puri. Per cui la crescita del francese potrebbe passare da qui: la fisicità e la capacità di correre col pallone sono innate, ma se perfeziona la qualità in entrambe le fasi (pochi intercetti e poche occasioni create) potrebbe essere un giocatore definitivamente completo, un po’ alla Milinkovic Savic se vogliamo.

    Vs Inter si è comportato da mediano in coppia con Koopmeiners, girando spesso la posizione con McKennie. La mappa di pressione applicata ci dice come si sia mosso orizzontalmente in tutte le direzioni per schermare gli attacchi nerazzurri, non altrettanto invece in verticale, dove nell’ultimo terzo ha esercitato pochissima pressione.

    Pressione applicata Thuram vs Inter.
    THURAM VS CC JUVE POS.
    MINUTI GIOCATI 1369
    GOL + ASSIST 6
    MEDIA PASS ULTIMO TERZO 4,4
    MEDIA OCCASIONI CREATE 1
    MEDIA INTERCETTI 0,5
    % DUELLI AEREI VINTI 59

    Thiago Motta ha provato l’esperimento Vlahovic-Kolo Muani dal primo minuto in Coppa Italia dopo averli visti all’opera per circa mezz’ora nella trasferta di Cagliari, però non sono riusciti a cercarsi con continuità: appena 3 i palloni scambiati tra i due centravanti. Probabilmente l’ex allenatore del Bologna opterà per il ritorno all’unico numero 9 (il francese), ma è un’opzione che da qui a fine stagione deve essere rivista perché il rischio di svalutare troppo il classe 2000 è reale. In possesso l’ex PSG potrebbe essere il riferimento alla Osimhen, mentre in non possesso entrambi potrebbero spendersi con continuità per ostruire la prima costruzione avversaria e quindi alzare il baricentro bianconero. Qualche perplessità invece sulle caratteristiche: al numero 20 piace spaziare su tutto il fronte offensivo, Vlahovic è un riempitore di spazi per cui dovrebbe essere avvicinato sempre più alla porta lasciando via libera al primo, che però non ha una grande qualità spalle alla porta: il rischio di pestarsi i piedi è verosimile. Staremo a vedere.

    JUVENTUS-EMPOLI  
    VLAHOVIC-KOLO MUANI  
    TIRI VLAHOVIC 7
    TIRI KOLO MUANI 1
    TOCCHI IN AREA AVVERSARIA 18
    OCCASIONI CREATE KOLO MUANI 4
    PALLONI SCAMBIATI 3

    Il Verona ha dimostrato a più riprese di essere una squadra che, se portata al disordine in non possesso, si apre lasciando voragini agli avversari. La Juve di Thiago ha questa caratteristica di mobilità, soprattutto con i rientri di Kalulu e Cambiaso, per cui gli scaligeri dovranno essere bravi a non farsi attrarre, sfruttando una debolezza bianconera: la difesa avversaria in blocco basso quest’anno è costata diversi punti alla Vecchia Signora, soprattutto chiudendo gli spazi centrali e invitando al cross laterale. La verticalità della squadra di Zanetti invece può essere un fattore: la capacità di muoversi alle spalle del proprio centravanti e soprattutto sulle fasce, sfruttando le salite dei terzini, sono due caratteristiche fondanti.

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