Giunti a febbraio la stagione della Juventus non si può definire esaltante con una media punti di 1.7 in Serie A, a cui si deve aggiungere ora l’eliminazione dalla Champions League per mano del PSV. Un percorso accidentato frutto anche di un rendimento non all’altezza delle aspettative di molti giocatori.
L’elemento positivo da cui deve ripartire Thiago Motta sono i numeri difensivi, che rimangono positivi nonostante i balbettamenti successivi all’infortunio di Bremer, chiave per gli equilibri in non possesso della Vecchia Signora.
Da una parte le prestazioni dei portieri, anche quelle di un ottimo Perin, che pongono la Juventus al primo posto in Serie A per percentuale di parate (76%), dall’altra la barriera difensiva che ha negato agli avversari di arrivare agilmente alla conclusione (3° per tiri in porta subiti, appena 2.9 in media a partita, alle spalle di Bologna e Napoli). Un altro parametro che conferma il buon livello prestativo del pacchetto arretrato è il quinto posto per distanza dei tiri subiti, mediamente a 16.5 metri dalla porta. Il segreto del fortino bianconero? Concedere meno di 7 passaggi in area a partita agli avversari (5°).
Nonostante ciò con Bremer in campo la difesa non subiva gol grazie ad una grande forza nei duelli individuali. C’è stato quindi un down dopo l’infortunio del brasiliano e un successivo riassestamento.
CON BREMER | SENZA BREMER | |
Media tiri subiti | 6.7 (1°) | 11.5 (9°) |
Media xG concessi | 0.38 (1°) | 1.1 (9°) |
% Duelli aerei vinti | 56 (3°) | 46 (19°) |
Media dribbling subiti | 3.8 | 6.7 (14°) |
*tra parentesi la posizione nel periodo in esame
L’emergenza (le assenze di Cambiaso e Kalulu) ha permesso a Motta di apportare dei cambiamenti utili. Difesa più protetta, con Savona terzino sinistro bloccato ad affiancare Veiga e Gatti (vedi heatmap), mentre Weah da terzino destro si comporta, di fatto, da quinto in possesso, permettendo così a Nico Gonzalez o Conceicao di prendere corridoi interni. Questo consente a Kolo Muani di essere meno isolato. La capacità dell’ex PSG di attaccare la profondità con velocità e potenza (un po’ alla Osimhen se vogliamo) ha permesso alla squadra di essere più diretta e verticale pur senza rinunciare al possesso come strumento anche difensivo. Non sempre però finora è stato servito coi tempi giusti.

Principi che possono essere rivisti in funzione della strategia di gara. Nel primo tempo con l’Inter la Juve ha atteso a centrocampo (pressione applicata nel terzo offensivo 21%), mentre nella ripresa ha alzato il baricentro del proprio pressing (pressione applicata nel terzo offensivo 28%), obbligando Sommer spesso e volentieri a cercare direttamente gli attaccanti.
L’intermittenza e la poca continuità dei bianconeri sono da imputare sia ad aspetti di preparazione del match, a volte troppo rinunciataria o “rispettosa” degli avversari, e ad una brillantezza psico-fisica che sembra mancare in alcuni elementi, come Koopmeiners, Nico Gonzalez, o il nuovo arrivato Kelly.
Cosa può fare la Juve per trovare definitivamente la continuità? In questo momento i bianconeri fanno fatica a gestire le partite da un punto di vista mentale. Quindi semplificare gli schemi offensivi, puntando, dal punto di vista tattico, sull’idea di essere più verticali, visto che la Juve tra l’altro non ha un vero metronomo, per cui la gestione del possesso è spesso troppo orizzontale. In questa logica Thiago Motta dovrebbe avere il coraggio di giocare con Vlahovic al fianco di Kolo-Muani (vedi Heatmap). I due attaccanti sono potenzialmente complementari, giocando il primo più spalle alla porta del francese. Il 4-4-2 semplificherebbe le letture ai giocatori e permettere alla squadra di trovare quella continuità di rendimento necessaria per raggiungere il quarto porto nel rush finale del campionato.


Adriano Bacconi, guru della match analysis e Ceo di MathandSport, data provider ufficiale della Lega Serie A, dirige il canale social House of Calcio. I format data-driven commentati dallo stesso Bacconi, da Stefano Ferrè e Lesya, la football data analyst virtuale guidata dall’Intelligenza Artificiale sono pubblicati con cadenza quotidiana su Instagram, TikTok e Youtube con analisi predittive, approfondimenti tecnici e quiz data driven!