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    Verso Como – Juventus: Fabregas vs Thiago Motta

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    Venerdì sera è in programma l’anticipo della 24° giornata di Serie A: al Sinigaglia il Como ospita la Juventus. Sono rispettivamente con l’85% e l’82%) 2 delle 3 squadre, insieme al Monza (85%), ad aver segnato più gol in percentuale su azione nella Serie A: 23 su 27 per i lariani e 32 su 39 per i bianconeri. I bianconeri hanno vinto contro l’Empoli e non ottengono 2 successi di fila in campionato da inizio novembre (contro Udinese e Torino in quel caso). Minuti di recupero decisivi? Da una parte il Como è la squadra che ha subito più gol nell’extra-time (7), dall’altra solo la Lazio (5) ha segnato più reti della Juventus (4, al pari di Napoli e Parma) oltre il 90’.

    Dopo lo shopping (compulsivo?) nel mercato invernale, la squadra di Fabregas ha sicuramente rimpinguato la rosa con tanti innesti di caratura e qualità, in ogni reparto. Uno di questi è sicuramente Diao, che ha già segnato 2 reti. Nella batteria di uomini offensivi è un elemento di imprevedibilità, in quanto capace di ricoprire diverse porzioni di campo: riesce sia ad essere una seconda punta, sia un finto centravanti, ma soprattutto di sgasare sulle corsie laterali, preferibilmente a destra, partendo da lontano per attaccare in campo aperto ma anche rapido negli spazi stretti. Una via di mezzo tra la “gamba” di Fadera e l’estro di Strefezza, con però dei limiti difensivi che si sono già visti in queste settimane, difatti molti dei gol subiti dal Como arrivano proprio dalla fascia destra dei lariani, dove lo spagnolo fa fatica a fornire costante raddoppio al suo difensore di parte (ultimamente Engelhardt, non esattamente un difendente, aggravando la sofferenza in quel settore di campo). La mappa di pressione applicata dell’ex Betis nella sfida contro l’Atalanta enfatizza proprio il problema difensivo del Como su quella fascia.

    Uomo chiave per gli equilibri del Como in mancanza di Perrone e Sergi Roberto è stato senza dubbio Da Cunha, trasformato da Fabregas in mediano proprio per mancanza di alternative. Un centrocampista totale in grado di essere efficace in entrambe le fasi. Nella tabella sotto, la posizione si intende all’interno della sua squadra:

    DA CUNHA DA MEDIANO POS.
    MINUTI GIOCATI 998
    MEDIA PASSAGGI RIUSCITI 48
    MEDIA PASS TERZO OFFENSIVO 16
    MEDIA PALLONI RECUPERATI 5,8
    MEDIA INTERCETTI 0,8

    Lato Juve. Kolo Muani ha ribaltato la sfida contro l’Empoli domenica scorsa, totalizzando così 3 gol nelle sue prime due apparizioni italiane. A Napoli in realtà, tolta la rete, ha offerto una prestazione abbastanza fiacca, con pochi acuti e nascosta tra i marcatori azzurri, mentre contro allo Stadium, soprattutto nel secondo tempo, ha avuto più spazi per potere incidere. Ormai classico lo smarcamento dal centro verso l’esterno, soprattutto sinistro: il suo background da ala gli permette di essere a suo agio anche sulla corsia laterale per poi rientrare sia con che senza palla. Ciò consente ai trequartisti bianconeri di infilarsi in quegli spazi lasciati liberi e quindi aggiungere imprevedibilità nell’ultimo terzo offensivo. Contro l’Empoli l’ex PSG ha espresso una disponibilità al passaggio del 53% (2° peggior dato della Juve, peggio solo Nico Gonzalez con 33%), un dato sopra media se consideriamo quanto gli attaccanti si rendono disponibili, solitamente tra il 35 e il 45%, ci dice come abbia trovato tempo e spazi per smarcarsi e rendersi pericoloso su tutto il fronte offensivo (la mappa illumina praticamente tutta la trequarti).

    Il dualismo con Vlahovic non deve per forza tramutarsi in “uno esclude l’altro”, perché sono attaccanti diversi: al serbo piace essere un riferimento totalmente verticale, difficilmente i suoi smarcamenti avvengono sulle corsie laterali, ma galleggia sulla linea del fuorigioco e a parte dal centrodestra per così trovarsi la palla sul sinistro una volta completato il movimento alle spalle della linea. Il francese è un attaccante più mobile e orizzontale, meno abile nello smarcamento stretto ma più portato a svariare su tutto il fronte offensivo.
    Da un punto di vista del coinvolgimento nessuno dei due è un regista “alla Zirkzee”, per intenderci, ma prediligono entrambi lo scambio corto e molto spesso spalle alla porta per poter offrire sponde ai compagni. In una Juve che spesso crea i presupposti per attrarre la pressione avversaria e avere campo aperto alle spalle della linea, in alcune partite possono funzionare anche insieme.

    KOLO MUANI                                                                                  VLAHOVIC
    2,1 MEDIA TIRI TOTALI 3,9
    75 % TIRI IN PORTA 36
    30 MEDIA PALLONI GIOCATI 28
    6,3 MEDIA PASS TERZO OFF 6,9
    26 % DUELLI VINTI 38

    Come possono farsi male? Se il lato destro del Como per ora è deficitario (attenzione quindi a Kolo Muani da quella parte se si sgancia per creare superiorità numerica), per i bianconeri invece bisogna prestare molta attenzione ai corridoi interni, attaccati molto bene sia dal Napoli che dall’Empoli (Anguissa, McTominay, ma anche Colombo, Maleh ed Esposito) e punto di debolezza in una difesa che fa fatica a prendere i riferimenti tra le linee in maniera decisa (solo contro il Milan con Locatelli basso a formare una linea di 5 difensori si è riusciti ad arginare la lacuna).

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