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    Verso Como – Atalanta: intensità

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    Uno degli anticipi del sabato mette di fronte Como e Atalanta, reduci da un periodo di forma un po’ diverso: i lariani hanno messo la freccia e sono usciti dalla zona retrocessione, i bergamaschi invece hanno perso contatto con la vetta dopo la sconfitta nello scontro diretto contro il Napoli. Il Como ha vinto tre delle ultime 6 di Serie A, tante quante nelle precedenti 23; inoltre i lariani potrebbero vincere 2 match di fila per la seconda volta in questa stagione, dopo che non ci erano mai riusciti nelle due precedenti partecipazioni in Serie A (1988/89 e 2002/03). Dopo l’1-1 contro la Lazio e lo 0-0 contro l’Udinese, l’Atalanta potrebbe pareggiare tre match di fila in trasferta per la prima volta dal periodo tra novembre e dicembre 2020. Inoltre, la Dea non registra due pari a reti inviolate consecutivi lontano da casa addirittura da novembre 2014 (3 in quel caso, con Stefano Colantuono in panchina).

    Di fronte due squadre che fanno dell’intensità e dell’aggressività due principi cardine, sia nella propria metà campo che in quella avversaria: se sono rispettivamente 1° e 2° per media palloni recuperati, rimangono al top anche per i recuperi nel terzo offensivo, risultati che sono figli della spensieratezza e di un chiaro principio di gioco dettato da Fabregas e Gasperini, ossia prima si recupera il pallone e meno tempo si dà agli avversari di potersi sistemare.

    MEDIA RECUPERI TERZO OFF
    1 – COMO 4,6
    2 – ATALANTA 4,2
    3 – INTER 4,2
    4 – BOLOGNA 4,1
    5 – ROMA 3,8

    Il Como in tale direzione è una delle migliori squadre del torneo in termini di tiri subiti e xG concessi; nonostante questo però il rendimento difensivo è stato spesso insufficiente, a causa della scarsa attenzione nella propria area di rigore e delle prestazioni non sempre perfette dei portieri che si sono dati il cambio in questa stagione (Butez è solo l’ultimo in ordine di tempo, dopo Audero e Reina). I lariani hanno subito 11 gol in più di quelli che avrebbero dovuto subire secondo il modello degli Expected Goals.

    GOL SUBITI – XG CONCESSI
    HELLAS VERONA +12,5
    COMO +11,2
    BOLOGNA +4,8
    LAZIO +4,3
    MONZA +4,1

    Il 4-2-3-1 della squadra di Fabregas è in continua evoluzione in entrambe le fasi: per garantire anche una miglior sistemazione difensiva soprattutto sui riferimenti offensivi avversari, la struttura sempre più spesso somiglia ad un 3-4-2-1. Vediamolo insieme: Dossena, Goldaniga e Kempf rimangono più accorti, facendo fissare cosi l’ampiezza in maniera asimmetrica a destra dal terzino Van Der Brempt ma a sinistra dall’esterno, Fadera, che fa sù e giù su tutta la fascia. Il suo movimento permette a Strefezza, Diao e Caqueret si sentirsi liberi di spaziare sulla trequarti, con il neo-acquisto dal Betis Siviglia incaricato di attaccare la profondità a destra.

    Il pendolino in questo momento, oltre al ritrovato Da Cunha, autentica sorpresa del campionato nel ruolo, è l’altro neo-acquisto Caqueret: con la sua intelligenza tattica riesce sia a fungere da schermo davanti la difesa che proporsi in avanti con qualità. Ha realizzato 20 dei 22 passaggi tentati contro l’Udinese, però guardate che tipi di tracce trova per i compagni: praticamente sempre in verticale.

    L’Atalanta ha comunque cucito un’ottima prestazione contro il Napoli, però i 3 punti non sono arrivati. La pericolosità offensiva dei bergamaschi ha lasciato a desiderare nonostante i 2 gol realizzati (e la grande parata di Meret), figlia di un modo di difendere della squadra di Conte ormai consolidato e difficile da penetrare. Anche gli azzurri però, rispetto all’andata, sono stati maggiormente capaci di offendere e di essere aggressivi, portando a casa ben 7 recuperi alti e superando quelli dei nerazzurri, 6.

    XG PIU’ BASSI
    UDINESE – ATALANTA 0,3
    ATALANTA – NAPOLI 0,7
    ATALANTA – UDINESE 0,9
    ATALANTA – MONZA 1,2
    ROMA – ATALANTA 1,3

    Situazione quindi che potrebbe essere riproposta dalla squadra di Fabregas, che fa di questi principi il suo calcio; quindi i bergamaschi, che hanno dimostrato ultimamente delle fragilità soprattutto costruendo dal basso con tanta imprecisione, devono essere sì bravi ad attirare i lariani, ma allo stesso tempo veloci nel cercare la palla verticale per evitare l’aggressione immediata. Il Como dal canto suo concede degli spazi, soprattutto alle spalle di Fadera, dove Kempf non è sempre puntuale e i duelli a centrocampo faranno la differenza: Da Cunha e Caqueret potrebbero soffrire il mismatch fisico contro Ederson e De Roon. Non sorprenderebbe quindi se un difensore perennemente si staccasse per avere superiorità o parità numerica in mezzo al campo oppure se l’allenatore spagnolo dovesse rinunciare a uno dei trequartisti.

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