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    Verso Fiorentina – Torino: attacchi in difficoltà

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    L’anticipo domenicale delle 12.30 vede di fronte Fiorentina e Torino, squadre in difficoltà anche se in momenti diversi: i Viola hanno guadagnato solo 1 punto nelle ultime 5 di Serie A (2 se consideriamo anche il pareggio contro il Vitoria Guimaraes in Conference League), mentre i granata hanno vinto 1 sola volta nelle ultime 11. Gli ospiti, inoltre, hanno collezionato 8 punti nelle ultime 10 partite di Serie A, mentre ne aveva conquistati 14 nelle precedenti 10; la differenza di -6 è la più bassa, al pari dell’Udinese, tra le due parti dell’attuale campionato (se non si considera la partita con l’Inter, anche i toscani hanno conquistato 6 punti in meno, ma nelle ultime 9 rispetto alle precedenti 10). I padroni di casa sono, con l’Inter, una delle due squadre ad aver segnato più gol su rigore in questo campionato (5), mentre il Torino è, con il Milan, una delle due a non aver ancora concesso una rete dal dischetto.

    Il momento di difficoltà della Fiorentina è ravvisabile in un calo delle prestazioni sia difensive che offensive: uno strepitoso De Gea nella prima parte di stagione è stato “sostituito”, per così dire, da una versione meno performante (% di parate in netto calo, dall’81% delle prime 13 al 57 delle ultime 6), una vulnerabilità che nei numeri è espressa solo da questo dato, visto che i tiri subiti sono rimasti pressoché identici. Dal punto di vista offensivo, invece, la pericolosità e la percentuale di tiri nello specchio sul totale sono calati drasticamente, simbolo, forse, della grande overperformance dei primi 3 mesi di stagione.

    NUMERI DIFENSIVI 1-13 15-20
    MEDIA GOL SUBITI 0,7 1,7
    MEDIA XG SUBITI 0,9 1,1
    MEDIA TIRI SUBITI 11 11,7
    % PARATE 81 57
    CLEAN SHEET 7 1
    NUMERI OFFENSIVI 1-13 15-20
    MEDIA GOL 2,1 0,8
    MEDIA XG 1,6 1,1
    % TIRI IN PORTA 40 26
    % CONVERSIONE IN GOL 18 7
    MEDIA GRANDI OCCASIONI CREATE 2,5 1,2

    La svolta tattica, in negativo, è arrivata con l’incidente di Bove. La sua funzione principale era quella di essere il vero equilibratore della Fiorentina, andata persa con l’inserimento di un vero esterno come Sottil, più votato ad offendere. L’ex giocatore della Roma in possesso apriva la fascia sinistra a Gosens, permettendo all’ex atalantino di comportarsi molto più frequentemente da quinto rispetto a oggi, dove sembra più un terzino di contenimento; mentre in non possesso oltre a offrire raddoppio laterale al terzino faceva anche densità centrale, abbassandosi sulla linea dei centrocampisti e comportandosi da mezz’ala pura.

    EDOARDO BOVE
    PRESENZE 11
    GOL 1
    ASSIST 3
    MEDIA OCCASIONI CREATE 0,9
    MEDIA PALLONI RECUPERATI 4

    Funzione che potrebbe ricoprire Folorunsho, anche per caratteristiche non poi cosi distante da Bove: faticatore, potente e intelligente. A Verona spesso ha ricoperto anche il ruolo di trequartista di sinistra nel 4-2-3-1 o nel 3-4-2-1, centrocampista centrale, mezz’ala, trequartista centrale, davvero di tutto. In Verona-Fiorentina del 5 maggio 2024, una delle ultime gare di Folorunsho in maglia scaligera (numero 90), ha rivestito il ruolo di trequartista centrale, con licenza di offendere ma anche di ripiegare per affiancare i mediani.

    FOLORUNSHO NEL 23-24
    PRESENZE 34
    GOL 5
    ASSIST 1
    MEDIA OCCASIONI CREATE 0,5
    MEDIA PALLONI RECUPERATI 4,3

    Il testa a testa in casa Fiorentina in questo scorcio di stagione è rappresentato da Gudmundsson-Beltran: la differenza sostanziale tra i due, in questo momento, sta nella condizione fisica, che si trasmette nella capacità di essere maggiormente incisivi sia nella fase di possesso (Beltran più presente in zona gol e assist, per occasioni create e in area di rigore avversaria), che in quella di non possesso (l’argentino partecipa di più al recupero del pallone e a indirizzare la pressione). Tutti elementi che in questo momento rendono l’ex River Plate più utile alla causa; d’altra parte l’islandese ha bisogno di minutaggio per alzare la qualità delle prestazioni.

     

    Disponibilità al passaggio Gudmundsson vs Monza: 54%. E’ comunque un buon dato, ma se paragonato a Beltran e considerando che si è reso disponibile per i compagni (ossia dove si smarca, dove si rende disponibile a ricevere il pallone, in quali spazi) quasi mai in area e molto a centrocampo (area molto intensa), significa che la forte densità del Monza è riuscita.

    Disponibilità al passaggio Beltran vs Monza: 73%. Rispetto all’islandese si è reso molto più disponibile nell’ultimo terzo (38% del tempo), frutto anche del baricentro più alto della Fiorentina che ha dovuto cercare il pareggio, ma anche di una capacità di trovare gli spazi oggi più spiccata per l’argentino rispetto a Gudmundsson.

    Lato Torino. Contro la Juventus i granata sono riusciti a strappare un punto nel derby ormai diventato taboo. Prima volta dal 1° minuto in questa stagione con la difesa a 4. In possesso in realtà non è poi cambiato cosi tanto: Maripan, Vojvoda e Coco più bloccati, con Sosa (24) che si alzava più volentieri sulla linea dei centrocampisti, fissando l’ampiezza a sinistra. Karamoh veniva più dentro al campo proprio per lasciare la corsia libera, mentre a destra era Lazaro (20) deputato ad attaccare la profondità, con Vlasic libero di spaziare accanto a Linetty e Ricci. Adams da centroboa, quindi fondamentalmente la forma di 3-5-2 è rimasta pressochè invariata.

    In non possesso invece (vedi mappa sotto, posizioni medie in non possesso), il Toro ha deciso di coprire il centro del campo per evitare imbucate verticali, schierandosi con una sorta di 4-3-3 o 4-5-1, alzando Lazaro (nascosto da Ricci in mappa) in posizione di mezz’ala per raddoppiare con Vojvoda sull’esterno, e Linetty la stessa cosa con Sosa.

    L’attacco del Torino viveva della forza e della leadership di Zapata, elementi che si sono persi con l’infortunio del colombiano. Adams e Vlasic danno delle fiammate, ma dal resto del reparto non si può dire altrettanto.

    GOL DEGLI ATTACCANTI
    CHE’ ADAMS 5
    DUVAN ZAPATA 3
    ANTONIO SANABRIA 2
    NIKOLA VLASIC 2
    ALIEU NJIE 1
    TOTALE 13/20

    Come possono farsi male? La Fiorentina, anche contro il Monza, ha dimostrato di soffrire sia le ripartenze (con i relativi spazi alle spalle dei giocatori che vanno ad offendere, su tutti i due terzini) che gli inserimenti senza palla tra le linee, oltre ad una certa sofferenza ad esprimersi contro squadre molto chiuse. Quindi il Torino può fare leva sulle ultime difficoltà della squadra di Palladino in tal senso. D’altro canto però Vanoli deve sistemare le catene laterali, che rimangono ancora vulnerabili, per cui invitare gli avversari a ricercare quelle zone di campo facendo grande densità centrale non sembra essere la soluzione, per cui attenzione a Gosens soprattutto se dovesse giocare Folorunsho.

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