L’anticipo del sabato sera mette di fronte un Bologna uscito ancora sconfitto in Champions League nonostante la buona prestazione offerta contro il Lille e un Venezia uscito arrabbiato, anche a detta di Di Francesco, lunedì dopo la rocambolesca e, forse, immeritata vittoria del Lecce in Laguna. Gli ospiti sono una delle due squadre (con la Roma) a non avere ancora vinto fuori casa; i lagunari potrebbero restare senza successi nelle prime 8 gare esterne stagionali per la 9° volta in 14 campionati di Serie A disputati (64% dei casi, compreso il torneo in corso). I rossoblù sono la squadra che ha realizzato in percentuale più gol da fuori area in questo torneo, il 27% (cioè 4 su 15), tutti nei secondi tempi ed equamente distribuiti tra Odgaard e Castro.
Italiano deve fare i conti con i 2 gol subiti dal Lille, arrivati dopo errori abbastanza grossolani: Posch con sfortuna colpisce Beukema, ma su una rimessa a favore (nella propria metà campo e nei pressi dell’area di rigore) la percentuale di rischio sulla pressione avversaria si alza, sicuramente in puro stile del suo allenatore, oltre ad una poca determinazione nel liberare quel pallone in area dopo tanti batti e ribatti; sul gol del definitivo 1-2 il duello laterale perso ancora sulla destra e il successivo inserimento da dietro non letto da nessuno dei centrocampisti fa scattare due grossi campanelli d’allarme. Il cammino rimane comunque buono in campionato (3 vittorie nelle ultime 4), facendo intravedere segnali importanti anche sulla tenuta difensiva, come nella trasferta persa contro la Lazio pesantemente condizionata dal rosso di Pobega nel primo tempo. Una squadra che sembra potersi trovare a proprio agio anche partendo in contropiede (vedi la vittoria contro l’altra romana), con la capacità di essere verticali e trovare le proprie frecce offensive, soprattutto Orsolini.
RICCARDO ORSOLINI | |
PRESENZE | 11 |
GOL | 5 |
TIRI TOTALI X90’ | 3,5 |
% CONVERSIONE | 25 |
MINUTI/GOL | 156 |
Il Venezia invece deve trovare l’antidoto che gli permetta di essere più cattivo in zona gol: il solo Pohjanpalo non basta, anche perché a volte incappa in errori banali che sono dettati anche dal grande lavoro che compie in entrambe le fasi, come si sbatte con i difensori insieme al compagno Oristanio, una delle finora poche note positive della stagione lagunara. La squadra di Di Francesco arriva con facilità nell’ultimo terzo di campo (15° per passaggi in area avversaria con 84, 12° per xG prodotti con 14.4 a fronte di 11 gol segnati, forte underperfomance) ma sembra mancargli un po’ di qualità. In tal senso deve crescere sicuramente la condizione di Busio, ancora sotto ritmo, e la cattiveria sotto porta dei due sopracitati. L’ex Inter nello specifico ha messo a referto 1 gol e 2 assist, è il giocatore che completa più dribbling nell’intero campionato (28) e tutto il lavoro che produce spesso viene dilapidato a causa della poca lucidità che ne consegue.
GAETANO ORISTANIO | |
PRESENZE | 13 |
GOL | 1 |
ASSIST | 2 |
OCCASIONI CREATE X90’ | 2,1 |
DRIBBLING RIUSCITI | 28/55 |
Come farsi del male? Il Bologna, si è visto a più riprese, è una squadra capace di eludere la pressione avversaria con il fraseggio soprattutto dal basso: la costruzione 3+1 portando Posch sulla linea dei due centrali e l’abbassamento di Freuler permette un potenziale 2v2 o 2v1 sulla fascia sinistra e un 4v3 nel terzo difensivo che permette di uscire con facilità sugli esterni. Contro un Venezia che in non possesso di schiera con un 5-3-2, mandando le mezz’ali sugli esterni, espone i due centravanti all’inferiorità numerica (a meno di correzioni da parte dell’ex allenatore del Sassuolo). A sua volta il Venezia riesce a portare densità laterale alzando sia il quinto che la mezz’ala di competenza vicino ad Oristanio (o Busio), costruendo a sinistra e finalizzando appunto a destra attraverso imbucate o cross diretti soprattutto sul secondo palo. Con i felsinei che a volte sono leggeri sugli inserimenti dei centrocampisti, è qui che giocatori come Ellertson e Busio possono esaltarsi.