Ieri la Spagna ha battuto i padroni di casa della Germania ai supplementari al termine di un quarto di finale memorabile. Le Furie Rosse affronteranno la Francia in semifinale, che ha battuto il Portogallo ai calci di rigore nella sfida serale.
Primo tempo maggiormente a tinte tedesche con la squadra di Nagelsmann che è riuscita a soffocare la fase di prima costruzione degli spagnoli, schierandosi in non possesso con un 4-4-2 che non dava vie di fuga ai ragazzi di De La Fuente, con Unai Simon costretto a cercare traiettorie complicate o lanci lunghi su Morata. La Germania invece riusciva a trovare con continuità lo sbocco sulle fasce (soprattutto a destra), con Kimmich che sfruttava i movimenti da centravanti di Sanè e la densità a sinistra, composta anche dallo spostamento di Gundogan che attirava i centrocampisti spagnoli.
Lo scacco matto della prima frazione di gioco è stata senz’altro la posizione di Can, praticamente a uomo su Fabian Ruiz, e gli spagnoli ne hanno risentito. Nel secondo tempo sono stati due gli accorgimenti adottati dagli iberici: in costruzione Unai Simon doveva cercare direttamente il lancio lungo su Carvajal per scavalcare la pressione tedesca e le continue rotazioni tra Ruiz e Rodri che hanno disorientato Andrich (subentrato per Can), incapace di prendere il riferimento sul centrocampista del Psg, libero di condurre e farsi trovare dai compagni.
In basso vi mostriamo le mappe dei tocchi dell’ex Napoli del 1T e dal 2T in avanti, in cui si nota immediatamente la capacità di abbassarsi e spaziare maggiormente con lo scorrere del match.
Lo sforzo finale della Germania non è bastato per passare in vantaggio e per poi pareggiare il gol decisivo di Merino. La Spagna vincerà l’Europeo?