Atalanta-Lazio è l’altro big match che verrà proposto in questo weekend insieme alla sfida scudetto Inter-Juventus. Nerazzurri e biancocelesti sono squadre che rispecchiano il diverso modo di intendere il calcio dei due allenatori, Gasperini e Sarri. La partita d’andata ha dato degli spunti tattici molto interessanti.
L’Atalanta può colpire la Lazio sfruttando l’ampiezza offerta dagli esterni, infatti gli ospiti tipicamente sono una squadra molto stretta (distribuzione di 33 metri in larghezza nella partita di domenica scorsa contro il Napoli). Gli atalantini all’Olimpico sono riusciti ad allargare le maglie laziali in non possesso, costringendoli a distribuirsi su una larghezza di 36 metri in fase difensiva. Infatti, in possesso Gasperini ha voluto tenere Zappacosta e Ruggeri a ridosso dell’out e ai due attaccanti è stato chiesto di svariare molto per muovere la linea biancoceleste. Con il nuovo Scamacca, che si muove più verticalmente che orizzontalmente, la mina vagante diventa la seconda punta che crea gli spazi per i centrocampisti e i terzi, in particolar modo Scalvini).
Dove può colpire invece la Lazio? I biancocelesti sono abili nella gestione del pallone e, come in occasione del gol di Castellanos proprio nella partita d’andata, riesce ad innescare le transizioni artificiali attirando la pressione avversaria. L’Atalanta dovrà essere brava a non abboccare e prendere le contromisure adatte, magari decidendo di bloccare la pressione dei propri attaccanti e tenendoli sulla linea dei centrocampisti laziali. A quel punto i capitolini dovranno optare per vie centrali sfruttando la superiorità numerica in mezzo al campo tramite le verticali soprattutto di Luis Alberto.