La finale di Supercoppa è stata a due facce: i primi 25 minuti sono stati di forte aggressione del Napoli, andando in controtendenza rispetto alla semifinale contro la Fiorentina, ma col passare dei minuti il calo fisico degli azzurri ha permesso all’Inter di prendere il controllo della partita, tendenza diventata poi definitiva a seguito dell’espulsione di Simeone.

Nel primo tempo, grazie all’intuizione di Mazzarri di spostare Politano in posizione di mezz’ala a uomo su Calhanoglu, si è riuscito ad arginare il regista nerazzurro, facendogli trovare poche verticali. Nonostante la marcatura asfissiante, il turco è riuscito a svincolarsi con lo scorrere del match, causa anche il calo fisico, numerico e di baricentro del Napoli. L’ex Milan ha registrato infatti un indice di disponibilità dell’80% (il quinto dell’Inter, il settimo miglior dato della partita). Come visibile dalle posizioni medie del primo tempo, Politano stava molto più dentro il campo rispetto a Kvaratskhelia, ma anche più vicino al proprio quinto di riferimento (Zerbin), a differenza di Mazzocchi che lasciava il georgiano più libero per non portare il raddoppio di Darmian e lasciando l’1 contro 1 con Pavard.

Nella tabella in basso presa dalla piattaforma IMCOACH, in mano solo ad House of Calcio e agli staff delle squadre di Serie A, è rappresentata la produzione offensiva di entrambe le squadre, che fa comprendere l’andamento della partita tra i 2 tempi: gli azzurri nel primo tempo hanno manovrato 28 volte contro le 11 del secondo, l’Inter 30 e 47. Il dato forte però è la riduzione drastica del numero delle transizioni nerazzurre, 8 nel primo tempo contro le 2 del secondo, a dimostrazione del nuovo atteggiamento del Napoli causato dall’inferiorità numerica.