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    Verso Bologna – Atalanta: alla ricerca della continuità

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    Il sabato sera ci propone una sfida tra due squadre in momenti diversi ma entrambe alla ricerca della continuità. Quella tra Bologna e Dea è una sfida ricorrente in A: i primi hanno vinto le ultime 3 contro Gasp e non hanno mai ottenuto quattro successi di fila contro i bergamaschi; i nerazzurri hanno vinto 38 volte su 106 (contro nessuna squadra hanno ottenuto più successi).

    Italiano viene dalla bella vittoria di Monza, firmata da Castro con un bolide da 30 metri, ma attenzione al possibile ritorno dal 1′ di Dallinga. Due attaccanti sulla carta molto diversi: l’olandese ha fatto vedere grandi cose a Tolosa come attaccante di movimento e in grado poi di riempire l’area di rigore con ferocia (vedi la doppietta rifilata al Liverpool nella scorsa Europa League), mentre l’argentino sembra meno adatto alla coralità e più verticale. Le mappe in basso raffigurano i tocchi effettuati dall’argentino nella vittoria di Monza e quelli di Thijs nell’unica partita disputata da titolare, la trasferta di Como: salta subito all’occhio come l’ex Velez sia più dentro le trame bolognesi e ami girovagare nei pressi dell’area di rigore, pur abbassandosi spesso quando c’è da raccordare (e permettere così agli esterni e alle mezz’ali di entrare in quegli spazi); Dallinga invece, complice anche la non ottimale condizione fisica e la prova poco scintillante dei rossoblù, non ha praticamente mai varcato la metà campo palla al piede, poco trovato dai compagni.

     

    Come sta l’Atalanta? Nelle prime 5 è la peggior difesa del campionato con 11 gol incassati, inoltre ha subito 27 tiri nello specchio della porta, peggio solo Parma e Venezia con 28. Bisogna ritrovare l’attenzione difensiva e la capacità di vincere i duelli 1v1, mentre davanti il reparto è comunque produttivo e in salute. Lookman è in un ottimo stato di forma, certificato dai 2 gol e 1 assist messi a segno con appena 1 partita da titolare disputata: in basso vi mostriamo la mappa delle conduzioni realizzate contro la Fiorentina (la migliore apparizione stagionale), vera spina nel fianco per Palladino. E Retegui? Dopo una grande partenza sembra essersi un po’ affievolito, forse anche a causa del rigore sbagliato contro l’Arsenal. A Scamacca spesso Gasperini criticava il poco movimento senza palla e lo scarso coinvolgimento nello sviluppo della manovra; l’ex Genoa fa ancora (giustamente) fatica a raccordare, aspetto su cui migliorare e che gli consentirebbe di completarsi.

    Come possono farsi male? L’Atalanta abbiamo visto in queste prime partite stagionali soffrire molto le combinazioni strette alle spalle dei centrocampisti e in quegli half spaces tra terzo di difesa e quinto, situazioni adatte ai vari Orsolini, Iling, Ndoye, Urbanski e Dallinga stesso, bravo ad aprire corridoi. Il Bologna invece spesso fa fatica a scappare all’indietro, quindi una costruzione bassa che li attiri e crei i presupposti per le verticali improvvise verso (soprattutto) Lookman possono dare fastidio; attenzione anche agli inserimenti tra le linee dei centrocampisti. Le rotazioni studiate da Nesta hanno funzionato al Brianteo (vedi l’azione del gol di Djuric di settimana scorsa, con Mota a venire incontro e aprire lo spazio per l’inserimento di Pessina, mai seguito dagli uomini di Italiano): Pasalic, Brescianini, Ederson, Samardzic…tocca a voi?

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