In un Ferraris a porte chiuse -con vibes da 2020/21- post disordini da derby, la Juventus si presenta con le idee chiare e moderne del proprio allenatore ma con due criptiche facce: la prima, positiva, presenta i bianconeri come l’unica difesa ancora imbattuta nei top 5 campionati europei. Conseguenza naturale di essere la squadra che ha concesso meno tiri in Serie A (33) e ha costretto i propri portieri ad intervenire con una parata solo 7 volte, di cui alcune ad ogni modo di un peso specifico importante (vedasi Di Gregorio sul quasi autogol di Bremer contro il Napoli).
La seconda faccia, spesso seguita da quel “ti amo, ma…”, racconta di una Juventus sterile nelle ultime 3 partite, 18° per goal attesi e scavalcata persino dalle neopromosse Parma e Como, 14° per tiri realizzati e solo 17° per tocchi in area avversaria, dato su cui persino il Venezia -parlo da lagunare- ha fatto meglio. Queste le posizioni medie nell’ultima partita contro il Napoli, dove Vlahovic è per lo più in rifinitura, Koopmeiners molto vicino a Yildiz nell’half space sinistro per portare via un uomo quando l’esterno turco tenta il dribbling.
In tal senso il primo bersaglio dell’opinione pubblica non può essere altrimenti chi per il gol vive, Dusan Vlahovic. Sia chiaro, il n°9 bianconero arriverà in un modo o nell’altro alla doppia cifra quest’anno e i suoi periodi di astinenza sono una tappa obbligatoria dei campionati del talento serbo.
Ecco quindi necessario un breve excursus storico. Nella stagione 2022/23 la striscia più lunga di partite a secco di Vlahovic in Serie A intercorre dal 21 ottobre 2022 e 30 aprile 2023 per un totale di 11 partite consecutive. Sembra una tragedia, ma conclude con 10 gol e 2 assist.
Eclatante l’esempio della scorsa stagione; in Serie A Vlahovic non segna in 21 partite, vivendo diversi periodi lontano dalla gioia del goal: dal 23 settembre 2023 a 11 novembre 2023 (6 partite consecutive), dal 3 marzo 2024 al 13 aprile 2024 (4 partite consecutive), un gol il 19 aprile vs Cagliari per poi rimanere a secco per altre 5 partite consecutive, dal 27 aprile 2024 al 25 maggio 2024. Conclude con 16 gol e 4 assist. Per intenderci, è la sua seconda miglior stagione realizzativa in Serie A. Ergo, Vlahovic ha fatto e farà sempre goal, e pure tanti.
Lato Genoa, la partenza non è stata chiaramente delle più felici: nella stagione 21-22 nelle prime 5 giornate il Genoa aveva totalizzato 4 punti (uno in meno di quelli attuali), alla 6° giornata 5 punti. Quindi se dovesse perdere con la Juventus, avrebbe gli stessi punti della stagione dell’ultima retrocessione in Serie B. Se poi si aggiunge il derby perso contro i rivali di sempre, con l’aggravante del gap tecnico tra categorie, l’atmosfera diventa ancora più grigia. Tuttavia, dati ancora prematuri per indicare con certezza l’annata di una squadra che ha in rosa giocatori che prima o poi si sbloccheranno positivamente, su tutti l’ex Marsiglia Vitinha, ancora a secco.
Bonus per gli amanti dello scouting: direttamente dalla Primavera del grifone attenzione al 2006 Jeff Ekhator, esordiente in Serie A alla prima giornata contro l’Inter. Attaccante longitipo centrale a 1 o 2 punte, bravo nelle sponde aeree e a terra, ampie falcate e discretamente veloce in ripartenza. Emergerà in questi anni.