Stasera a Monaco va in scena la prima semifinale di Euro2024 tra due superpotenze del calcio europeo: la Spagna di De La Fuente affronta la Francia di Deschamps.
Le Furie Rosse arrivano alla sfida in grande forma psico-fisica, anche se mancheranno 2 pezzi della difesa titolare, Carvajal e Le Normand. Ci siamo concentrati in queste settimane sui punti di forza degli iberici, ma oggi vogliamo mettere in luce le debolezze. Si è notato parecchie volte, soprattutto contro la Germania, di come gli spagnoli facciano fatica a creare densità sulla trequarti difensiva, nella copertura della rifinitura avversaria, con i centrocampisti (eccezion fatta per Rodri) che arrivano tardi a schiacciarsi alla linea a 4 e i difensori centrali che spesso non hanno il coraggio di rompere la linea; nel primo tempo contro i tedeschi sono state tantissime le occasioni potenziali dettate da questa situazione, come quella che ha portato al tiro di Havertz poi parato da Unai Simon in cui Gundogan ha galleggiato per tanti secondi totalmente libero alle spalle di Rodri.
In un centrocampo che vedrà, probabilmente, Olmo al posto di Pedri, la Spagna potrebbe soffrire ancora di più in quegli spazi: una soluzione potrebbe essere abbassare Fabian Ruiz, permettendo anche un’uscita più pulita, perdendo però qualcosa poi nell’ultimo terzo o nell’andare a prendere i riferimenti. Chi può andare in quello spazio? Griezmann: contro il Portogallo ha giocato in una posizione molto ibrida, da esterno destro o da trequartista alle spalle di Mbappè e Kolo Muani, infilandosi sempre gli half spaces.
Invece qual è il problema della Francia? Aver segnato appena 3 gol in 5 partite (2 autogol e 1 calcio di rigore firmato Mbappè) è solo la punta dell’iceberg. Perché la squadra di Deschamps concretizza così poco? Spesso riesce ad arrivare al tiro, ma ci arriva con l’aggiramento della difesa avversaria passando per le corsie laterali (Koundè e Theo soprattutto), mentre non riesce ad innescare con continuità gli uomini offensivi sulla trequarti. Complici probabilmente le caratteristiche dei centrocampisti, che non sono estremamente qualitativi e non sono abituati a galleggiare negli ultimi 30 metri.
Se la Francia però dovesse riuscire a innescare quella pressione che tanti problemi ha creato alla Spagna contro la Germania, chiudendo le linee di passaggio verticali, De La Fuente dovrebbe trovare una contromossa (come dal secondo tempo in avanti contro la squadra di Nagelsmann), come magari abbassare Rodri sulla linea dei difensori per costringere gli attaccanti della Francia a fare una scelta, ossia pareggiare i 4 uomini in costruzione (con l’aggiunta di Unai Simon) per costringere a saltare la pressione e ingaggiare quindi duelli aerei, oppure abbassarsi per non farsi mettere in mezzo e fare grande densità centrale uomo su uomo.
Chi arriverà in finale?