La preparazione della stagione 2024/25 è già iniziata per tantissime squadre: molte delle big dovranno ripartire anche da un nuovo progetto tecnico e il Napoli non è da meno dopo una stagione disastrosa, terminata a -41 punti dai Campioni d’Italia. Antonio Conte sembra vicinissimo alla panchina azzurra e riporterebbe entusiasmo alla piazza.
Abbiamo provato a raffrontare il Napoli di quest’anno con il Tottenham della scorsa stagione (ultima esperienza del tecnico in panchina) per capire se ci sono analogie o differenze, quindi da cosa Conte può partire e dove deve assolutamente dare una scossa: sfruttare l’abilità dei giocatori del Napoli nella gestione del pallone e nell’interpretazione degli spazi in non possesso, anche se in realtà nel 23-24 ha lasciato molto a desiderare nonostante l’ottimo PPDA (ciò significa che probabilmente bisognerà lavorare sulle letture e sull’attenzione dei singoli, visto che la qualità del pressing è così elevata), curare quindi la distanza tra i reparti e la concentrazione.
NAPOLI 23-24 | TOTTENHAM 22-23 | |
Modulo | 4-3-3 | 3-4-2-1 |
Concetto chiave | Possesso ed esterni larghi | Verticalità e pressing alternato |
Possesso medio | 61% | 50% |
Tiri in porta subiti x90’ | 3,4 | 4,5 |
Lungh media pass por (m) | 25 | 28 |
Passaggi concessi (PPDA) | 9,6 | 11,7 |
Da un punto di vista tattico invece saranno parecchi i nodi focali: il nuovo centravanti, la posizione di Kvara, le caratteristiche dei due mediani e quindi dei difensori. Conte ha sempre desiderato centravanti in grado di fungere sia da boa che di sapere dialogare coi compagni, soprattutto se capaci di attaccare la profondità. Nelle sue ultime due esperienze ha avuto Lukaku e Kane, diversi ma con alcuni punti in comune. In basso vi proponiamo le posizioni medie degli Spurs nel ritorno degli ottavi di finale della scorsa Champions contro il Milan, in cui si nota come Kulusevski sia deputato a prendere l’ampiezza e attaccare la profondità, con Son interno e vicino all’attuale 9 del Bayern per dialogare. Kvara potrebbe giocare più interno per essere più vicino alla porta e quindi più letale, con la differenza che però avrebbe meno spazi per eseguire tanti tocchi e dribbling; e se questa funzione la assolvesse Raspadori, con il georgiano lasciato largo “alla Kulusevski” a sinistra? Ultimamente il tecnico pugliese ha avuto mediani molto scolastici e orizzontali come Hojbjerg e Sarr, scaricando la funzione di costruzione ai 3 difensori e agli esterni. Di Lorenzo pare abbia chiesto la cessione, si perderebbe un asset tecnico importante proprio in tal senso.
Il Napoli tornerà ad essere competitivo con Conte?