Dopo la sconfitta di domenica sera per mano dell’Atalanta, gli uomini di De Rossi sono chiamati a concludere per il meglio un campionato iniziato male con Mourinho, proseguito molto bene con l’ex Capitan Futuro, ma che tra le fatiche di coppa e un calo fisiologico rischia di tenere ancora una volta i giallorossi fuori dall’Europa che conta (Dea permettendo).
Abbiamo preso in esame le 16 partite dei capitolini con l’ex allenatore della Spal per provare a rintracciare un calo che vada oltre il semplice “lato visibile”. Oltre alla percentuale di vittorie (proprio in concomitanza con l’inizio delle fatiche pre-Milan), sono soprattutto i gol fatti ad essere diminuiti parecchio (inizialmente nel periodo era il secondo attacco del campionato alle spalle solo dell’Inter), calo probabilmente dovuto anche alla scarsa condizione fisica di Dybala e alla scarsa vena realizzativa di Lukaku. In non possesso, se le pressioni sono rimaste più o meno in linea, la qualità del pressing è addirittura migliorata, come mostra il dato sul PPDA. Sta mancando allora un po’ di attenzione nella gestione del pallone, dove ora i giallorossi concedono più tiri entro 5 secondi dalla perdita del possesso.
CON DE ROSSI | 20/01-31/03 | DALL’1/04 |
Partite (% vittorie) | 9 (78%) | 7 (29%) |
Media gol fatti (subiti) | 2,6 (1,2) | 1,1 (1,3) |
Pressioni | 125 (50) | 143 (63) |
Passaggi concessi (PPDA) | 12,3 | 11,4 |
Tiri concessi entro 5s da perdita possesso | 4,1 | 4,7 |
Il migliore manifesto del primo periodo della Roma derossiana è stata la sconfitta contro l’Inter, giocata a viso aperto e senza esclusione di colpi, in una condizione psico-fisica straripante (di cui sotto vi proponiamo la passing network).
La partita manifesto invece del secondo periodo è proprio la sfida di domenica a Bergamo, in cui la Roma è stata totalmente ingabbiata (soprattutto nel primo tempo, di cui vi proponiamo la passing network relativa) dalla banda di Gasperini, facendo apparire la squadra di De Rossi stanca, con poche idee e impaurita, provando maggiormente lanci con i centrali e Paredes indirizzati agli attaccanti per eludere la pressione bergamasca, con scarsi risultati. Baricentro bassissimo, ad appena 42 metri, contro i 60 degli orobici nella prima frazione di gioco.
La Roma arriverà comunque in Champions League?