Inter-Atletico è stata una partita in cui i nerazzurri hanno tenuto il dominio del campo e del match. Sono parsi appannati Calhanoglu e Mkhitaryan soprattutto nel primo tempo, sia in costruzione che in rifinitura, in particolare per il turco molta imprecisione e nervosismo nella gestione del pallone. Bisogna sottolineare che, pur non avendo creato così tanto, si è avuta la sensazione di pericolosità dei Colchoneros soprattutto con Lino che è sfuggito varie volte sulla fascia sinistra, tenendo una posizione media da esterno offensivo più che da quinto nel 3-5-2 (basterebbe anche solo paragonarlo alla posizione media di Dimarco).
Le mappe delle posizioni medie in basso danno risalto a due elementi fondamentali: la squadra di Simeone è stata molto compatta ma senza un vero riferimento in profondità mancando Morata dal 1′, l’Inter invece è riuscita soprattutto nel secondo tempo ad attaccare alle spalle dei difensori madrileni con gli ingressi di Arnautovic e Dumfries.
Nello specifico è stato molto visibile il lavoro in non possesso di Witsel: la posizione media del belga è molto interna perché è stato incaricato di prendere il primo che calcava le sue zone tra Thuram e Lautaro senza mollarlo mai, seguendoli a uomo ovunque una volta che la marcatura era stata acquisita. L’heatmap nel match esprime proprio questo concetto, con il belga che ha calpestato un po’ tutte le zone del campo: