Il Manchester City in questa stagione sembra una squadra meno equilibrata. Ci sono almeno 2 differenze fondamentali rispetto alla macchina perfetta che ha vinto tutto nel 2022-23: Guardiola è passato alle due punte con l’inserimento di Julian Alvarez, impiegato come esterno ma viene molto dentro il campo vicino ad Haaland; manca terribilmente De Bruyne, infortunatosi nella finale di Istanbul, ago della bilancia e collante fra centrocampo e ultimi 30 metri. Si aggiunge anche l’assenza di Rodri in alcune partite (5 su 5 perse senza di lui) e il gioco è fatto.
Lo scorso anno invece la punta era solo una, De Bruyne stava bene e la svolta tattica più importante è stata intrapresa nella seconda parte della stagione con lo spostamento di Stones sulla linea dei centrocampisti, rivelatasi poi una mossa vincente. Di seguito mettiamo in luce alcuni dati (fonti: Fbref e Sofascore, solo Premier League).
MAN CITY 2022-23 (38 partite) | MAN CITY 2023-24 (17 partite) | |
Gol subìti (media a partita) | 33 (0.86) | 20 (1.18) |
Intercetti a partita | 6 | 6.4 |
Contrasti (% vinti) | 471 (58%) | 243 (57%) |
Big chances a partita (sbagliate) | 3.5 (1.8) | 3.2 (1.8) |
Salvataggi a partita | 1.6 | 1.8 |
Possessi persi a partita | 114.4 | 107.4 |
Cartellini rossi | 1 | 2 |
Clean sheets | 13 | 4 |
La partita-manifesto dello scarso equilibrio in questa stagione del City è il 4-4 di questa stagione contro il Chelsea. In figura 1, il paragone delle posizioni medie dei Citizens nelle sfide contro i Blues del 5 gennaio (0-1) e, appunto, quella del 12 novembre.
Riuscirà Guardiola a ritrovare l’equilibrio perduto?