Sabato alle 15 il primo anticipo dell’11° giornata di Serie A mette di fronte Bologna e Lecce, entrambe reduci da una vittoria nel turno infrasettimanale. I felsinei hanno vinto dopo 3 pareggi consecutivi e non registrano 2 vittorie di fila da marzo-aprile dello scorso campionato (contro Empoli e Salernitana). La rete di Dorgu contro il Verona ha interrotto il digiuno di gol di giallorossi, durato 442 minuti; i pugliesi non segnano per almeno 2 gare consecutive dalle 4 registrate tra aprile e maggio 2024.
Italiano ha in mente molti ballottaggi in vista del ritorno della Champions League: oltre all’eterno Castro-Dallinga, attenzione anche a Ndoye-Dominguez. La differenza sostanziale tra i due attaccanti sta nel modo di essere appunto un centravanti: l’argentino è una “zecca”, in grado di aggredire l’area di rigore con ferocia e rimanere nei paraggi, se si abbassa troppo diventa inefficace anche perché ancora poco pulito da un punto di vista tecnico (vedi il dato sui passaggi), deve essere quindi pescato spalle alla porta negli ultimi 20 metri o in profondità con campo da attaccare. All’olandese invece piace venire incontro e fare da raccordo, favorendo il palleggio in uscita e gli ingressi dei compagni negli spazi lasciati liberi proprio da lui, per poi attaccare l’area di rigore una volta completata la rifinitura, provando anche ad aprire verso gli esterni. Prendiamo come esempi la trasferta di Cagliari per Castro (9), dove è rimasto molto distante dalla porta, è quella vs Empoli per Dallinga (24) (la partita in cui ha completato più passaggi nell’ultimo terzo).
SANTIAGO CASTRO | |
PRESENZE | 9 |
GOL | 3 |
ASSIST | 1 |
TIRI TOTALI | 20 |
PASS RIUSCITI ULTIMO 1/3 X90’ | 5,3 |
% DUELLI AEREI VINTI | 42 |
THIJS DALLINGA | |
PRESENZE | 6 |
DA TITOLARE | 1 |
GOL | 0 |
TIRI TOTALI | 3 |
PASS RIUSCITI ULTIMO 1/3 X90’ | 10,2 |
% DUELLI AEREI VINTI | 54 |
Ndoye è un giocatore totalmente da corsia, è abile anche col piede sinistro e ciò gli permette di non perdere efficacia quando dribbla lungolinea. Allo stesso tempo però girovaga per il campo molto più del suo compagno di reparto Orsolini, sia quando la palla ce l’ha lui, sia i suoi compagni, che gli avversari. Le sue azioni difensive infatti si spostano molto indietro perché più orientato al sacrificio e al raddoppio (e forse anche per diverso dettame di Italiano, che preferisce avere l’italiano più lucido per le ripartenze e il resto del match).
DAN NDOYE | |
PRESENZE | 7 |
ASSIST | 2 |
OCCASIONI CREATE X90’ | 1,4 |
XG X90’ | 0,3 |
% DRIBBLING RIUSCITI | 52 |
Dominguez è un esterno argentino classe 2004, brevilineo e spavaldo nel puntare l’uomo (nonostante non abbia completato dribbling nell’unica sua presenza in A, a Genova) e provare a calciare verso la porta (un gol annullato per fuorigioco proprio in quell’occasione). Può essere con il tempo un’ottima alternativa a Ndoye, un modo più offensivo di interpretare il ruolo (può infatti anche giocare da seconda punta), ed è quindi da sgrezzare sia in fase difensiva (indisciplinato) sia in fase offensiva quando c’è da prendere le scelte giuste. I presupposti però sono ottimi.
BENJAMIN DOMINGUEZ | |
PRESENZE | 1 |
DA TITOLARE | 1 |
TIRI TOTALI | 2 |
TIRI IN PORTA | 2 |
PASSAGGI IN AREA AVVERSARIA | 3 |
Lato Lecce: Dorgu (numero 13) ha ormai compiuto la sua “trasformazione” iniziata la scorsa stagione sempre con Gotti (che passò al 4-4-2) ad esterno di centrocampo o addirittura, come in quest’inizio di stagione, a esterno offensivo nel 4-3-3 e in grado di giocare in entrambe le fasce, prediligendo la destra per poter rientrare sul mancino. E’ un giocatore che riesce sia ad attaccare la profondità essendo molto veloce, che di aggiungersi ai compagni in non possesso ricomponendo una sorta di linea di 5 difensori.
Un Lecce bravo nelle ripartenze ma vulnerabile dietro, contro un Bologna che fa fatica a prendere i riferimenti in mezzo (eccezion fatta per Freuler) e quindi che si espone alle rotazioni a centrocampo; allo stesso tempo la squadra di Italiano se viene chiusa coi tempi giusti sugli esterni (in particolare Posch) ha dimostrato a più riprese di fare fatica in uscita. Ciò pone Gotti davanti una scelta: attesa o aggressione? Allo stesso tempo l’ex allenatore della Fiorentina può contare sull’ottimo momento di forma dei suoi esterni, molto abili negli 1 contro 1 e nella creazione dei presupposti per avere almeno parità numerica centrale. Staremo a vedere.