Uno dei due posticipi del giovedì del turno infrasettimanale di Serie A mette di fronte una Roma tramortita dalla pesantissima sconfitta di Firenze e un Torino che ha ritrovato una faticosissima vittoria contro il Como dopo 3 sconfitte di fila per 3-2. Dopo essere rimasto imbattuto nelle prime 3 trasferte di questo campionato, i granata hanno perso le successive 2: l’ultima volta che hanno registrato 3 sconfitte di fila fuori casa in Serie A risale al periodo tra settembre e ottobre 2022. I giallorossi hanno perso 2 partite consecutive, l’ultima volta con 3 sconfitte di fila in campionato risale al periodo tra giugno e luglio 2020 con Paulo Fonseca allenatore.
La panchina di Juric è dentro un tornado in cui è davvero difficile venirne fuori: contro la sua ex squadra, la sua attuale sarà chiamata ad una grande prova di reazione. Una squadra impalpabile, poco aggressiva, poco intensa e che si fa travolgere dagli eventi del match. La risalita passa anche dai 3 uomini chiave del reparto offensivo (sempre se la fase difensiva torni a funzionare): Dybala, Dovbyk e Pellegrini. Come si nota nelle mappe sotto, l’argentino sta accentrando sempre più la sua posizione, riesce a coprire meno campo di prima e quindi deve avvicinarsi al centravanti per essere più lucido per innescarlo; d’altro lato l’ucraino dimostra di essere un attaccante totalmente “verticale” (nel senso che difficilmente si muove in orizzontale per legare un po’ alla Zirkzee ma si muove su una porzione di campo quasi rettilinea, quindi diretto ad attaccare la porta e non uscire mai dall’asse centrale) ma, almeno contro i viola, poco presente in area di rigore (appena 2 tocchi), stoppato da una grande prestazione di Comuzzo. Il capitano romanista invece dimostra di non essere più, almeno per il momento, quel giocatore in grado di avere la qualità ma anche la serenità di giocare in verticale: la maggior parte dei suoi passaggi (come si vede in mappa) hanno una direzione orizzontale, arretrata o diagonale. Quelle poche verticalizzazioni sono poi risultate passaggi sbagliati. Nonostante ciò rimane comunque un uomo importante a cui appoggiarsi sul centrosinistra sia in prima costruzione che nell’ultimo terzo di campo, però meno decisivo per i compagni.
La squadra di Vanoli, priva del suo totem Zapata, sta facendo fatica a imporre il suo gioco come nelle primissime uscite di campionato, pur mantenendo comunque una buona media realizzativa: sono 10 i gol segnati in trasferta, migliore attacco fuori casa, ma altrettante quelle subite che la piazzano al 4° posto tra le peggiori difese esterne. Contro il Como l’inversione di tendenza, con un reparto offensivo che ha stentato ad essere pericoloso e una fase difensiva scricchiolante ma blindata dalle parate di Milinkovic-Savic. Una voglia di faticare e di chiudere la propria area di rigore sottolineata anche dal dato sul baricentro: mediamente a 50m, contro Fabregas a 47 metri tenendo la squadra cortissima e stretta (atteggiamento probabilmente influenzato dalla capacità dei comaschi di tenere il pallino del gioco).
NUMERI DIFENSIVI | POSIZIONE | |
GOL SUBITI | 14 | 14° |
TIRI SUBITI X90’ | 19 | 20° |
PARATE X90’ | 4,2 | 1° |
DRIBBLING SUBITI X90’ | 7,1 | 16° |
% DUELLI VINTI | 47 | 20° |
La coppia Adams-Sanabria è chiamata a non far rimpiangere l’ex Atalanta. Vanoli senza di lui fa comportare i suoi attaccanti differentemente, infatti sono entrambi centravanti di manovra che hanno il compito di aprire gli spazi per innescare gli inserimenti delle mezz’ali e dare così campo da aggredire anche ai quinti, per poi gettarsi in un secondo momento dentro l’area di rigore; Sanabria è quello che si abbassa di più, con Adams pronto ad attaccare più spesso la profondità.
I giallorossi ad oggi sembrano attaccabili in tanti modi: sia in ripartenza sia in aggressione alta sulla costruzione, specchio di una squadra in confusione totale. Il Torino può optare se dare continuità alla partita più di sacrificio messa in campo contro il Como oppure alzare il baricentro e prendere alti gli uomini di Juric. Di fondamentale importanza sarà la capacità della Roma di coprire gli spazi tra le linee, attualmente forse il tasto più dolente da un punto di vista tattico, con Sanabria, Vlasic e Ricci pronti ad insinuarsi e creare imbarazzo agli avversari. D’altra parte il Torino dovrà fare attenzione all’uscita della Roma sul lato sinistro (la vera regia è affidata ad Angelino) al corridoio centrale, dove la Lupa spesso ha il predominio con scambi stretti e di qualità.