Mercoledì alle 18.30 è in programma Empoli-Inter, sfida molto importante per entrambe le squadre, con i padroni di casa che stanno attraversando un leggero calo e i nerazzurri che vengono dal pirotecnico 4-4 contro la Juventus. L’Inter ha subito 13 gol in questo campionato e dopo 9 gare nello scorso campionato ne aveva incassati appena 5; nel 2023/24 avevano concesso la rete numero 13 alla 27ª giornata. Nessun giocatore dell’attuale rosa dell’Empoli ha mai segnato un gol in Serie A contro i nerazzurri. Roberto D’Aversa, invece, dopo aver vinto il primo match da allenatore in Serie A proprio contro i milanesi (Inter-Parma 0-1 del 15 settembre 2018, gol di Dimarco), ha registrato 5 sconfitte e 2 pareggi.

Molto probabile l’assenza di Calhanoglu anche nel turno infrasettimanale, un’assenza che pesa molto nell’economia del gioco nerazzurro in entrambe le fasi. Contro la Juventus lo ha sostituito Zielinski, con caratteristiche completamente diverse e alla prima prova in quel ruolo. Come osservabile dalla passing network sotto, Zielinski (7) è stato un centro nevralgico nel gioco nerazzurro soprattutto nello sviluppo sul centrodestra, dove spesso si abbassava sulla linea dei difensori per ricomporre l’ormai consolidata costruzione 4+1 o 4+2 che prevede l’abbassamento di un centrocampista (molto spesso Calhanoglu) e il contestuale “liberamento” di Bastoni sulla fascia in funzione di terzino. Ecco dove si sono concentrati i tocchi dell’ex Napoli:

Allo stesso tempo però il polacco non è riuscito a fornire la giusta protezione alla retroguardia nerazzurra, soprattutto se paragonato all’apporto che dà solitamente Calhanoglu (di cui forniamo l’heatmap nella sfida vs Torino, in cui l’Inter ha avuto superiorità numerica per larga parte del match, cosa che di fatto avrebbe dovuto far abbassare il numero di azioni difensive).

Contro la Juve, i 24 passaggi verticali di Zielinski lo pongono solo al 5° posto nell’Inter alle spalle di Pavard, De Vrij, Sommer e Barella e 10° nel match se consideriamo anche i giocatori della Juventus. Le 3 azioni difensive (tackle, intercetti, recuperi palla, spazzate) lo pongono 11° nell’Inter (il primo, Marcus Thuram, ne ha registrate 16).

Un tema molto rilevante riguarda la fase difensiva dell’Inter in questo inizio di campionato, che va a fasi alterne (dalla grande trasferta di Manchester in Champions si passa ai 4 gol subiti dalla Juve con tanti errori individuali e di reparto). Un Empoli che invece per il momento fa ancora fatica a rendersi realmente pericoloso durante tutto l’arco della partita, cosa può fare per far risaltare i difetti nerazzurri? L’assenza di Acerbi finora ha prodotto una minore attenzione all’interno dell’area di rigore soprattutto quando la palla è in gioco più che nei calci piazzati, oltre a quella di Calhanoglu nel fare filtro in mezzo al campo e non creare buchi tra le linee. La scarsa qualità dell’Empoli nella trequarti offensiva (serve altro oltre a Fazzini; ultima per possesso medio con il 37%, ultima per passaggi riusciti nell’ultimo terzo con 399 e penultima per passaggi in area avversaria con 167) impone agli azzurri di puntare sul proprio cavallo di battaglia, ossia la fase difensiva; la squadra di Inzaghi ha però dimostrato di faticare sul pressing avversario asfissiante in uscita, difetto ancora più visibile senza il turco: difendere uomo su uomo in metà campo avversaria rimanendo invece a copertura degli spazi nella propria metà può essere una soluzione, soprattutto per essere pronti a scappare all’indietro sulle scorribande di Thuram e Dimarco (anche se rispetto alla gara vs Parma bisognerà fare più attenzione in campo aperto). Se D’Aversa sceglierà di rimanere basso può tirare a sé la pressione nerazzurra costruendo 4+2 e obbligando cosi una mezz’ala a scalare sul terzo centrale (soprattutto Goglichidze), recuperando un uomo dall’altra parte (un po’ come successo contro la Juve oltre 1 mese fa).

Chi vincerà?