Il posticipo del lunedì sera mette di fronte due squadre che hanno lo stesso obiettivo stagionale, la salvezza, ma che stanno vivendo momenti totalmente diversi, soprattutto da un punto di vista offensivo. Il Verona di Zanetti è una delle due squadre, con il Sassuolo, contro cui il Monza ha giocato almeno 4 partite di Serie A senza mai perdere: 2 vittorie e 2 pareggi; inoltre i veronesi sono una delle due squadre, con il Napoli, ad avere segnato più gol (9) nei secondi tempi di questo campionato. Il Monza finora ha conquistato soltanto 4 punti, frutto di altrettanti pareggi: 2 delle 3 squadre che non avevano conquistato neanche un successo nelle prime 7 gare della passata stagione si sono poi salvate (Udinese e Cagliari, retrocessa la Salernitana); dall’anno scorso, i biancorossi hanno mancato l’appuntamento con il gol in 12 trasferte di campionato, nessuna ha fatto peggio (12 anche per il Lecce).
I gialloblù si stanno confermando una delle sorprese di questo inizio, una squadra divertente e frizzante che produce tanto (12 gol segnati) e che si concede anche qualche svarione (12 gol subiti). Uno degli uomini chiave è senza dubbio Lazovic, che ha offerto contro il Torino (mappa a sx) una delle migliori prestazioni stagionali. Che sia a destra o a sinistra nel 4-2-3-1 o nel 3-4-1-2, la sua funzione è sempre la stessa, cioè quella di aggressore della profondità e fissatore dell’ampiezza, oltre a fare sù e giù come uno stantuffo e garantire copertura in non possesso e sostegno in possesso, anche nell’ultimo terzo di campo.
DARKO LAZOVIC | |
PRESENZE | 7 |
GOL | 1 |
ASSIST | 3 |
OCCASIONI CREATE X90’ | 1,1 |
TOCCHI IN AREA AVV X90’ | 2 |
Attenzione anche a Belahyane: il marocchino classe 2004 ha appena esordito con la sua nazionale e si candida ad avere un grande futuro. E’ un centrocampista in grado di portare qualità alla manovra vedendo anche la giocata in verticale (caratteristica non troppo comune tra i mediani oggi) ma anche di essere un vero e proprio “tappabuchi”, con un’intelligenza tattica fuori dal comune, al posto giusto e al momento giusto. Un po’ un incrocio tra Bennacer ed Ederson, se vogliamo.
Il Monza sta facendo molta fatica a creare palle gol, nonostante in realtà le situazioni codificate siano molte, segno che probabilmente è solo questione di tempo affinché il gol arrivi con più continuità. I dati offensivi sono infatti tutti negativi, eccezion fatta per il possesso medio che vede la squadra di Nesta a metà classifica: l’abilità nel palleggio e nella gestione del pallone soprattutto di capitan Pessina è un fattore che l’ex campione del Milan non vuole trascurare. Muovere la palla e arrivare alle spalle della difesa avversaria attraverso gli inserimenti dei centrocampisti e dei trequartisti. Ciò che manca, probabilmente, è un po’ di velocità nell’attaccare gli spazi creati attraverso il palleggio a metà campo, pur considerando che il lavoro di Djuric è fondamentale.
MONZA A RILENTO | ||
DATO | POS | |
GOL SEGNATI | 5 | 19° |
XG | 3,3 | 20° |
TIRI TOTALI | 38 | 20° |
BIG CHANCES | 5 | 20° |
POSSESSO MEDIO | 47% | 12° |
Come possono farsi male? Il Verona ha dimostrato a più riprese di essere molto forte negli attacchi laterali, dove con Lazovic, Tchatchoua, Livramento, Suslov e tutti gli altri sembra avere una marcia in più portando anche tanti uomini in zona palla e sfruttare gli inserimenti di Tengstedt, che fa un po’ il Dia o il Morata in supporto di Mosquera, con il Monza che invece ha dimostrato una certa fragilità soprattutto in zona centrale. D’altro canto, anche il Verona è fragile e si espone sia nei calci piazzati mixando marcatura a zona e a uomo con risultati non sempre ottimi, sia negli inserimenti soprattutto tra terzino e difensore centrale, negli half spaces, dove Pessina è molto bravo.