Juventus-Lazio coinvolge due squadre rispettivamente 3° e 4° in classifica, ma che portano con sé qualche contraddizione ancora non risolta in queste prime sette giornate.

I biancocelesti subiscono poco in termini di tiri ed occasioni avversarie, motivo per cui si piazzano al 2° per meno tiri subiti e 3° per meno xG contro (dove per altro in entrambi i casi ci sono proprio i bianconeri al 1° posto). 

Eppure, la Lazio fin qui ha subito 11 gol e non ha ancora ottenuto un clean sheet, unica squadra assieme al Como di Fabregas. Quindi come si spiegano le 4 vittorie e i 13 punti ottenuti? Verosimilmente con il cuore e con il coraggio, fattori non astratti e poetici, ma bensì fattuali che hanno condotto i biancocelesti ad essere la squadra che ha ottenuto più punti da situazione di svantaggio, ben 7. 

L’importanza offensiva biancoceleste diventa più evidente se si considera che il tandem Castellanos-Dia con 6 gol all’attivo (3 gol a testa), è secondo in Serie A solo a Thuram e Lautaro con 9 gol.

In casa Juventus le contraddizioni sono altre e riguardano per lo più il fattore campo: a fronte di meno partite giocate in trasferta (3, contro le 4 allo Stadium), la Juventus ha ottenuto più punti fuori casa (7) che in casa (6) per una media punti di 2.3 fuori dalle mure amiche contro 1.5 a Torino.

Al fine di conquistare la seconda vittoria in casa di questo campionato, la Juventus dovrà arginare lo sviluppo di gioco di Baroni, sinonimo di verticalità e lateralità: considerando le catene laterali la Lazio è 1° per cross effettuati e di conseguenza nella sua rosa vanta ben 2 giocatori, Zaccagni e Lazzari, nella top 5 dei giocatori che realizzano più cross. 

Eppure, aldilà dei giocatori menzionati, chi sta facendo le fortune di Baroni è l’ex Arsenal Nuno Tavares: chi avrebbe immaginato che ad ottobre sarebbe stato 2° per assist nei top 5 campionati europei dietro solo a Bukayo Saka? Per vedere se riuscirà a mantenere questo trend, appuntamento allo Stadium sabato sera alle 20.45.