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    Euro2024, Girone C: Serbia

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    Continuiamo la disamina del girone C con la Serbia del neo-ct Stojkovic, arrivata seconda nel proprio gruppo di qualificazione alle spalle dell’Ungheria di Marco Rossi (di cui abbiamo parlato lunedì 3 giugno).

    Sono stati già diramati i 26 che prenderanno parte alla competizione in Germania: c’è spazio per il granata Milinkovic tra i pali, Milenkovic nella linea a 3, Sergej Milinkovic-Savic in mezzo con Kostic e Tadic, davanti la coppia Vlahovic-Mitrovic. Attenzione nelle rotazioni anche a Ilic, Samardzic e Jovic.

    La squadra di Petkovic varia spesso la disposizione tattica, dal più collaudato 3-4-1-2 passando per il 3-4-2-1 ma anche qualche prova di 4-3-3. Il 4 è arrivata una brutta sconfitta contro l’Austria, con il secondo gol preso su una riaggressione e attacco della profondità. In basso le posizioni medie contro la Bulgaria a novembre: si nota subito la volontà di aggredire alto e fare molta densità soprattutto in mezzo al campo con i due mediani Gudelj (6) e Lukic (22) assistiti da Djuricic (21) e Mitrovic (9), in costante movimento verticale in possesso e primo indirizzatore della pressione soprattutto a sinistra in non possesso. Tadic raccoglie la profondità creata dal 9 e svaria su entrambe le fasce per combinare con gli esterni Zivkovic (14) e Kostic (11), con il secondo costantemente nella metà campo della Bulgaria. Difesa a 4 quindi ricomposta da Gudelj che si abbassa sul centrodestra facendo scalare Milenkovic sull’esterno destro.

    Fonte: Sofascore.

    La Serbia da parecchi anni ha una rosa molto temibile però non è ancora riuscita a fare il definitivo salto in una competizione internazionale. Squadra pericolosa in varie forme: attacca bene la profondità ed è forte anche sui palloni alti, vista la fisicità di molti elementi (ben 35 tiri di testa in EuroQualifiers, 1°). Durante la fase di qualificazione ha messo a segno 3 gol da corner (3° posto) e 5 di testa (3°), alle spalle solo di Spagna e Portogallo entrambe a 7. Il punto debole? Probabilmente la fascia destra, dove Zivkovic è un fattore in fase offensiva ma lascia a desiderare dietro. Con 2 centravanti cambia anche la fisionomia della squadra, con più presenza in area di rigore ma forse meno imprevedibilità.

    Tiri x90′ 11,5 (18° tra le qualificate)
    Cross x90′; riusciti 20,5 (5°); 41% (2°)
    Duelli aerei x90′ 40 (5° tra le qualificate)
    Passaggi concessi (PPDA) 8,9 (9°)
    Passaggi progressivi x90′ 76 (3°)

    Giocatore chiave: Tadic. Viene da una grande stagione con il Fenerbahce, culminata con un clamoroso secondo posto con 99 punti, in cui ha messo a referto 10 gol e 14 assist. E’ il faro delle giocate offensive dei serbi e a lui vengono affidate le chiavi della squadra. Ecco i dati in Super Lig turca, in cui riveste un ruolo un po’ diverso (esterno sinistro nel 4-2-3-1 o 4-4-2), ma identiche funzioni di ideatore di gioco:

    Assist 14 (2°)
    xG 14,9 (3°)
    Big chances create 30 (1°)
    Passaggi chiave x90′ 2,3 (7°)
    Possessi persi x90′ 16,2 (8°)

    Giocatore sopresa: Zivkovic. Può soffrire in fase difensiva ma è ben protetto da Milenkovic; il classe ’96 ha vissuto una grande stagione al PAOK con 13 gol e 8 assist da trequartista destro nel 4-2-3-1. Avrà più campo da coprire e più compiti difensivi, ma anche più libertà e meno avversari, che saranno più concentrati a prendere Tadic e i centravanti. Ecco la sua heatmap delle qualificazioni:

    Fonte: Sofascore.

    Quanto andrà lontano la Serbia?

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