Chiesa sta vivendo una stagione molto altalenante, fatta di strappi che ricordano i tempi migliori e prestazioni sotto media. Ieri contro la Roma ha messo in campo una prova che risulta tra le migliori del 23-24, cogliendo anche un clamoroso palo. Analizziamo la sua stagione sotto porta.

Abbiamo preso in esame i tiri dell’ex Fiorentina fino alla partita d’andata contro il Sassuolo (5° giornata) e le rimanenti. E’ chiaro che i due periodi sono difficilmente confrontabili, però sorge una differenza sulla pericolosità: se nel primo periodo (mappa 1) ognuno dei suoi 10 tiri ha prodotto un xG medio di 0.09, nelle successive gare (mappa 2) la media è stata 0.06 per ognuno dei suoi 51 tiri. La sorgente dei tiri rimane però invariata, ossia centrosinistra per la maggiore.

E rispetto alla sua miglior stagione, la 20-21 con Pirlo in panchina? Nonostante la posizione più centrale e quindi più “ingarbugliata” rispetto alla 20-21, la differenza sui tiri e sui tocchi in area avversaria non è poi così marcata, si tiene infatti leggermente sopra media. Ciò che cambia di più sono i dribbling e i passaggi progressivi ricevuti, stretta conseguenza della nuova collocazione in campo: è un giocatore che ha bisogno di tanto spazio per elaborare la sua potenza e i suoi strappi, da seconda punta quindi “sbatte” di più contro gli avversari, infatti gli riescono meno dribbling; d’altra parte, il blocco basso di Allegri favorisce un aumento nei passaggi progressivi ricevuti, quindi anche se più ingabbiato nel traffico Chiesa riesce comunque ad attaccare in campo aperto senza palla, mentre prima lo faceva con la palla.