Juve-Milan è stata una partita con pochi spunti offensivi, tanta fisicità e poco spettacolo. Chi sono stati i protagonisti? Chiesa per la Juve, che ha fatto ammattire la difesa milanista, e Thiaw per il Milan.

Grazie all’ingresso dell’ex Viola i bianconeri hanno trovato vivacità negli ultimi 30 metri, posizionandolo da esterno sinistro e rendendolo quindi libero di provare le sue giocate in dribbling e progressione; Allegri ha provato a creare un 2 contro 1 mettendo in difficoltà Musah, costringendolo a fare una scelta (attacco Kostic, o copro la profondità sull’italiano?). In appena 31 minuti giocati, il classe ’97 è stato 2° nel match per % conduzione (66%) e 1° per passaggi chiave (4), cross (8), xG Assist (0,16).

Thiaw ha messo in campo una grande prestazione, permettendo ai rossoneri di reggere gli attacchi bianconeri, oscurando Vlahovic e respingendo il tiro di Rabiot sulla linea allo scadere. Sono state 19 le pressioni dell’ex Schalke (2° nel Milan), ma ancor più interessante è la durata per pressione, pari a 1.1 secondi (1° nel Milan), che evidenzia la continuità della sua applicazione difensiva. Inoltre è stato 1° nella squadra di Pioli per tackle+intercetti (7) e ha vinto il 100% dei duelli aerei. Ciò va di pari passo con la disponibilità al passaggio pari al 37% di Vlahovic, dato peggiore del match, e con la pressione ricevuta dal numero 9, pari al 77% (1°). Sotto vi mostriamo l’heatmap di pressione del numero 28 rossonero: intensità sia all’interno dell’area di rigore che sulla linea di centrocampo, pressando sempre l’attaccante serbo sia in manovrata che in transizione.

A dimostrazione di quanto detto sopra, grazie ad IMCOACH vi mostriamo la mappa di disponibilità al passaggio dell’attaccante della Juve e la sua posizione media e di Thiaw nella sfida: il serbo si è reso disponibile su tutto l’asse centrale del campo, ma spesso spalle alla porta, francobollato dal tedesco (come si vede nella mappa di posizioni medie, in cui il 28 milanista si sovrappone al numero 9 zebrato).