Il Milan esce con le ossa rotte dall’euroderby di Europa League contro la Roma di De Rossi. La squadra di Pioli è stata autrice di una partita incolore e per negare la festa dei cugini in casa serve molto altro. Vediamo insieme qualche dato sulle due milanesi.

Quest’anno ciò che sicuramente ha fatto la differenza (in negativo per i rossoneri, in positivo per i nerazzurri) è stata la fase difensiva: il dato sulla differenza tra gol subiti e xGA (gol attesi subiti) rivela come la squadra di Inzaghi abbia overperformato, subendo 7,5 gol in meno rispetto a ciò che ci si attendeva, mentre il Milan ha “meritato” di prendere 37 gol. Strettamente collegati sono i “tiri concessi 1 contro 1 col portiere”, cioè quante volte gli avversari tirano a tu per tu con l’estremo difensore: la differenza tra i cugini è minima, ma è evidente come per il Milan sia frutto di una fase difensiva molto approssimativa, mentre per l’Inter frutto del naturale sviluppo di una partita (dato tra l’altro ingigantito nella sfida di lunedì contro il Cagliari, in cui i sardi sono arrivati alla conclusione in tale modo almeno 3 volte).

La fase di non possesso è descritta dall’indice di pressing, o passaggi concessi all’avversario prima di riconquistare il pallone, o ancor più semplicemente PPDA: il Diavolo ha una fase di pressione più efficace, dettata anche dall’atteggiamento più spregiudicato; il Biscione spesso preferisce aspettare e aggredire solo all’altezza di metà campo, dove è spietata. Le mappe sotto mettono in risalto l’intensità delle azioni difensive delle due squadre: se per i primi il ritmo è alto su tutto il campo, dettato anche dal disordine tattico in mezzo al campo, i secondi o recuperano palla subito, oppure preferiscono aspettare (inoltre, solo alcune zone sono attaccate realmente dagli avversari, in particolare quella di Bastoni, un po’ più debole di quella di destra).

L’Inter vincerà il 20° scudetto nel giorno del derby?