L’urna di Nyon ha regalato a tutti gli appassionati di calcio lo scontro che nelle ultime stagioni ha infiammato il calcio europeo: il Real Madrid di Carlo Ancelotti contro il Manchester City di Pep Guardiola. Il ritorno della semifinale dello scorso anno è stato un inno al gioco da parte dei Citizens, che hanno annientato i madrileni per 4-0.
Com’è stata la partita l’andata dello scorso anno? In basso vi mostriamo le posizioni medie (fonte: Sofascore), che sottolineano come il Real abbia fatto tanta densità a sinistra, con Camavinga da terzino sinistro, Kross e Modric schiacciati in quella zona per poi finire a destra con Valverde e Rodrygo. Ripartenze affidate soprattutto ai 3 attaccanti, col brasiliano ad attaccare maggiormente l’area di rigore. Quasi una sorta di 3-5-2 molto atipico con Vinicius largo. Il City invece a 3 dietro con la mossa della stagione Stones in mezzo al campo, per creare parità/superiorità numerica con Rodri e Gundogan; De Bruyne vicino a Haaland e Grealish per legare il gioco e contenere le discese di Carvajal.
Com’è cambiato il Real Madrid? Prendiamo a riferimento la partita non esattamente perfetta contro il Lipsia di 10 giorni fa, in cui i blancos hanno rischiato molto. 4 dietro con Rudiger staccato a prendere la profondità soprattutto di Openda, Nacho su Sesko. Carvajal sulla linea dei centrocampisti per provare ad avere la superiorità numerica insieme a Bellingham. Davanti Valverde a prendere i corridoi interni, Vinicius largo: 4-3-1-2 asimmetrico che garantisce compattezza ma anche ripartenze veloci e pochi punti di riferimento, con Bellingham libero di spaziare su tutta la metà campo avversaria.