Paredes ha subìto un grosso cambiamento da quando la Roma ha deciso di cambiare rotta affidando la panchina a De Rossi, infatti oggi l’argentino è una delle fonti di gioco dei giallorossi e i dati delle ultime 3 partite confermano la sua evoluzione: gioca meno palloni lunghi (prima 6 a partita ora 3), è più preciso nei passaggi (prima 86% ora 93,5%) e mediamente ha la stessa verticalità, saltando 2 avversari con ogni passante. In possesso Paredes si orienta a sinistra servendo Pellegrini, Angelino e Dybala. In basso la passing network della Roma nella sfida contro il Cagliari.
In non possesso invece il campione del mondo 2022 orienta la sua pressione sul centrodestra (in basso la mappa delle sue zone di pressione), quasi a coprire in preventiva Dybala e gli inserimenti continui di Cristante dalla trequarti verso l’area di rigore, a ricordare parzialmente ciò che succedeva nell’esperienza atalantina con Gasperini.
Con Mourinho invece l’argentino aveva il compito di coprire lunghe distanze sia in possesso che in non possesso. La passing network della Roma nella partita contro l’Atalanta è significativa in tal senso: distanze ampie sia dai 3 difensori (mentre contro i sardi Mancini forma un triangolo con lui e Cristante) che dai suoi compagni di reparto. Paredes è un giocatore compassato e affidargli troppi compiti di costruzione e rifinitura insieme gli fa perdere efficacia e lucidità, abbinati a quelli di interdizione. De Rossi lo protegge di più e gli crea attorno un reticolo che gli permette di avere soluzioni orizzontali e verticali, ma soprattutto giocate più semplici. La presenza di Angelino lo agevola in tal senso (una sorta di regista decentrato, alla Ghoulam nel Napoli di Sarri).