Inter-Juventus è una sfida che dirà molto sulla lotta scudetto da qui a fine stagione, ma non è ancora decisiva. La partita d’andata è stata molto bloccata: cosa potrebbe succedere domenica?

Mediamente l’Inter in questo campionato ha tenuto il baricentro a 53 metri; allo Stadium il baricentro in non possesso si è attestato a circa 49 metri su una distribuzione media in lunghezza di 29. Rispetto al solito i nerazzurri hanno tenuto un atteggiamento diverso in possesso avversario: generalmente la squadra di Inzaghi riesce ad essere ordinata e compatta formando un chiarissimo 5-3-2. Nella partita d’andata invece si è optato per un decentramento sul centrodestra, con Dumfries più alto a negare fin da subito le discese di Kostic insieme a Barella, per fronteggiare il 2 contro 2 con Rabiot. Mkhitaryan ha assunto una funzione di doppio mediano aggiunto per ristabilire la parità numerica in mezzo.

La Vecchia Signora ha spinto di più centralmente che sulle fasce, visto l’atteggiamento degli ospiti di bloccare sul nascere le incursioni di Kostic. La catena di destra è stata molto compatta in possesso con Cambiaso alto e stretto vicino a McKennie per mettere in mezzo Dimarco, mentre a sinistra è andato il nazionale serbo a prendere i corridoi più laterali con Rabiot a sovrapporsi internamente.

L’uscita palla per chiamare la pressione della Juve con la transizione artificiale innescata da Sommer sul gol dell’1-1 può essere un’arma per l’Inter, ammesso sempre che i bianconeri non ci caschino…però se la pressione dovesse riuscire può avere un effetto positivo, come in occasione del rigore conquistato da Chiesa contro il Genoa a Marassi.