Giocatore fondamentale nello scacchiere di Dionisi, Matheus Enrique si è ritagliato un ruolo da protagonista da mediano in coppia con Boloca nel 4-2-3-1 dei neroverdi. Cresciuto nel Gremio, ormai alla seconda stagione in Serie A, fa della tecnica nello stretto e tempo di inserimento le sue due armi fondamentali; se vogliamo, somiglia al collega Sensi sia fisicamente che per caratteristiche. Andiamolo a scoprire da un punto di vista statistico.

I dati rivelano come sia molto sotto-media rispetto ai pari ruolo nelle performance difensive (nel numero di pressioni eseguite e nelle azioni difensive con recupero palla entro 5 secondi); allo stesso tempo però è positivo nei dati offensivi: completa 1 passaggio chiave a partita (esempio lampante il passaggio filtrante per Pedersen in occasione dell’1-0 di Pinamonti contro la Fiorentina qualche settimana fa), ha completato circa il 50% dei dribbling e ha un ottimo xGBuildUp, ossia l’xGChain in fase di costruzione (cioè quanto un passaggio compone l’xG, ossia la sua pericolosità). In questa stagione ha segnato 2 gol, entrambi con inserimento tra le linee, producendo un xG di 1.78.

In basso è visibile la sua heatmap stagionale che rende perfettamente l’idea di come il brasiliano sia un centrocampista ben presente in entrambe le fasi: si abbassa molto in costruzione e accompagna le azioni offensive del Sassuolo inserendosi negli spazi critici degli avversari. E’ efficace in rifinitura negli ultimi 30 metri, una funzione cucitagli addosso dall’allenatore neroverde, considerando la proprietà tecnica superiore al compagno di reparto Thorstvedt.

A testimonianza di quanto detto sopra, concludiamo con un’altra heatmap, raffigurante i passaggi verticali tentati da Matheus Enrique: sia esecuzione in prima costruzione che sulla trequarti in rifinitura, prediligendo il settore centrale del campo. Trova meno linee verticali sugli esterni, considerando anche il suo ruolo di doppio mediano e non di mezz’ala.