Acerbi è il vero pendolino difensivo dell’Inter. E’ abile sia da centrale puro che da terzo di sinistra in caso di assenza di Bastoni. L’atteggiamento difensivo dei nerazzurri porta i terzi ad occupare per poco tempo la propria area di rigore, si preferisce infatti attendere gli avversari senza rintanare e aggredendoli appena fuori dall’area. E’ lui l’uomo a cui si affida Inzaghi quando bisogna seguire a uomo l’attaccante avversario in ogni zona del campo. L’ex Lazio si spinge molto nel centrosinistra per creare il triangolo con l’esterno e la mezz’ala di riferimento; gli spazi che vengono creati negli ultimi 30 metri da centrocampisti e attaccanti gli permettono anche di riempire l’area avversaria con discreta frequenza.

Acerbi l’anno scorso si rendeva più disponibile in entrambe le fasi nella metà campo avversaria. Ciò sottolinea, soprattutto nella prima parte di stagione, il diverso atteggiamento tattico dell’Inter che non attendeva la squadra avversaria e aggrediva in tutte le zone. L’ex Milan riempiva infatti di più anche l’area di rigore avversaria e la trequarti offensiva (nell’heatmap in basso si nota come negli ultimi 30 metri ci siano molte più zone gialle rispetto alla precedente).

Rispetto ai pari ruolo, il numero 15 nerazzurro ha una migliore percentuale di passaggi riusciti, di successo sui dribbling tentati dagli avversari, di duelli aerei vinti e più tocchi in area avversaria. In passato, soprattutto nell’esperienza alla Lazio, amava portare il pallone in conduzione; ora lo fa meno, anche rispetto ai suoi colleghi. Inferiore di circa la metà il dato delle “pressure regains”, ossia i recuperi palla a 5 secondi dalla perdita del possesso.