Milan e Bologna sono state costrette ad adattare i loro terzini sinistri a centrali difensivi: Pioli ha accentrato Theo Hernandez per necessità, Thiago Motta ha spostato Calafiori grazie alle sue prestazioni ed entrambi stanno incidendo positivamente nel nuovo ruolo.
Il francese, vicino ad un giocatore molto posizionale come Florenzi a riempire la corsia di sinistra, riesce a sganciarsi e sgroppare centralmente per creare superiorità numerica a centrocampo, portando un uomo in più in mezzo (grazie allo spazio creatogli dal movimento di Loftus-Cheek, che spesso girovaga da “sottopunta”) e saltando gli avversari in progressione. L’ex Real permette al Milan di uscire in maniera “pulita” avendo un centrale difensivo di piede mancino, a differenza di Tomori che fa più fatica essendo un destro. L’interscambiabilità di Theo e Florenzi in costruzione è un’arma per saltare le linee di pressione con cui poi trovare l’uscita a destra anche grazie al supporto di Maignan (fonte heatmap: Sofascore).
Calafiori interpreta il ruolo in maniera simile al francese: nel 4-2-3-1 di Thiago Motta l’ex Roma si sgancia spesso sfruttando la presenza di Lykogiannis che riesce a riempire tutta la fascia e fungere quasi da quinto, a differenza di Posch che svolge una funzione da terzino destro puro di posizione e contenimento, in linea con il ruolo che aveva all’Hoffenheim da centrale di difesa.
Dato (fonte: FBREF) | Theo Hernandez | Calafiori | Media pari ruolo |
Azioni da tiro/90′ | 3,34 | 1,54 | 0,59 |
% Completamento passaggi | 85,8% | 89,2% | 81,5% |
Intercetti/90′ | 0,75 | 1,89 | 0,90 |
Passaggi progressivi ricevuti/90′ | 3,77 | 0,56 | 0,39 |
I dati del terzino milanista sono senz’altro “sporcati” dalle presenze da terzino sinistro, in stragrande maggioranza rispetto alla nuova (provvisoria) posizione. Le azioni da tiro/90′ di Calafiori triplicano quelle della media dei pari ruolo in Serie A.