Il ruolo che Thiago Motta ha cucito addosso a Remo Freuler nello scacchiere del Bologna si sposa perfettamente con la caratteristica più importante del giocatore svizzero, ossia l’intelligenza tattica. Da sempre è considerato un giocatore prevalentemente di rottura, niente di più falso. In possesso palla, funge da supporto per i centrali difensivi, che si appoggiano a lui nella gestione del pallone e dei tempi, oltre che in uscita palla (in figura 1, le posizioni medie dei felsinei in Bologna-Roma; Freuler è il numero 8). Un ruolo quasi “alla Jorginho”, pur essendo meno verticale del centrocampista dell’Arsenal.

In fase di non possesso l’essere un “tappabuchi” è la sua funzione principale, ossia intercettare le verticalizzazioni avversarie e mettersi al posto giusto per evitare che la squadra di sbilanci, garantendo anche in condizioni di scarso equilibrio la sua presenza in mezzo al campo (figura 2): ecco che ritorna il concetto di giocatore intelligente.

Infine, per smentire definitivamente il falso mito su Freuler, i dati ci dicono che in questa stagione commette appena un fallo a partita. La compattezza del Bologna permette ai suoi centrocampisti di coprire meno campo e quindi di essere poche volte lunghi o in ritardo sugli avversari, mantenendo ordine e puntualità in ripiegamento. Da notare che completa oltre 10 passaggi verticali a partita, ma conserva la caratteristica di metronomo: trasmettere il pallone all’indietro e in orizzontale sono ancora le sue giocate predilette.

Ti immaginavi Freuler così incisivo?